A&O Shearman: «Stare fermi non è un’opzione»
A un anno di distanza dalle dichiarazioni di intenti, e dopo il voto di ottobre, prende il via ufficialmente A&O Shearman, lo studio risultante dalla fusione tra Allen & Overy e Shearman & Sterling, un campione globale della business law con circa 4.000 avvocati, 800 soci e 3,5 miliardi di ricavi a livello mondiale. Si tratta dell’evento di mercato più rilevante dell’anno, sullo scacchiere internazionale. Un evento che produce i suoi effetti anche in Italia. Il primo e più rilevante è stato senz’altro la trasformazione della sede locale di Allen & Overy, realtà guidata dal managing partner Stefano Sennhauser, in A&O Shearman con più di novanta professionisti tra cui 14 soci. Due di questi sono avvocati che fino allo scorso aprile hanno fatto parte dello studio legale associato indipendente che operava in associazione con Shearman & Sterling Llp (e che per questo non era all’interno del perimetro del merger internazionale): Andrea De Pieri ed Emanuele Trucco. Il loro arrivo si inserisce in un flusso di lateral e promozioni che, solo per restare agli ultimi due anni, ha visto l’ingresso della socia Francesca Petronio (litigation arbitration)e la promozione a partner di Pietro Bellone (finance), Emilio De Giorgi (antitrust) e Amilcare Sada (litigation arbitration). MAG ha incontrato l’avvocato Sennhauser, alla guida della practice italiana dello studio dal 2017, per analizzare effetti e prospettive che questa operazione produrrà sullo studio che non solo si prepara a inserire nuovi professionisti in squadra e a valorizzare i propri talenti interni, ma senza troppi giri di parole punta a una posizione di leadership ben chiara. «Nel prossimo decennio si assisterà a una crescente selezione di un ristretto gruppo di player incaricati dai clienti globali di assisterli nei loro progetti più significativi e complessi – dice Sennhauser nell’intervista che segue –. L’ambizione di A&O Shearman è di guidare quel gruppo».

Prende il via A&O Shearman: come cambia lo studio a livello globale?
Con A&O Shearman segniamo un cambio di passo radicale nel settore. Il nuovo studio è stato concepito per affrontare e risolvere le questioni più complesse e multi-giurisdizionali che i clienti possono incontrare in un contesto normativo e mondiale in costante e rapido mutamento.
Ci dia qualche numero…
Saremo una squadra di quasi 4.000 avvocati, tra cui 800 partner, distribuiti tra 48 uffici in 29 paesi per un fatturato combinato pari a circa 3,5 miliardi di dollari (di cui circa 1 miliardo di dollari di ricavi negli Stati Uniti). Ma cosa ancor più rilevante, saremo l’unico studio globale d’élite con pari capacità in tutte le aree geografiche principali, Europa, Stati Uniti e Asia Pacifico, e in grado di fornire lo stesso livello di eccellenza in diritto inglese, americano e in quello delle diverse giurisdizioni in cui operiamo.
Nel nostro Paese Shearman & Sterling ha operato, negli ultimi anni, con un’alleanza. Non era previsto quindi nessun automatismo per l’integrazione dello studio. In ogni caso avete preso due soci. Come è andata?
In verità questi due nuovi ingressi sono collegati solo marginalmente alla fusione. L’anno scorso abbiamo iniziato a implementare un piano strategico di crescita delineato dai soci più giovani e condiviso con il management globale dello studio. Volevamo crescere piuttosto rapidamente, tra gli altri, nei settori del private equity (con particolare focus sulle possibili uscite dagli investimenti tramite quotazione, in modo da poter coprire in maniera credibile, i processi con dual track) e del real estate, nel quale siamo da molti anni molto attivi lato debito. Stavamo già dialogando con alcuni potenziali soci e, inaspettata, è arrivata la notizia della fusione che, per certi versi, ha semplificato le nostre scelte.
E quindi?
L’ingresso dei nuovi professionisti non è stato un evento improvviso o casuale, ma il frutto di una pianificazione strategica a lungo termine. I lateral hire sono stati selezionati con grande cura, al fine di garantire che il loro profilo professionale e le loro competenze fossero in perfetta sintonia con gli obiettivi dello studio. La loro esperienza e la loro reputazione nel mercato sono state valutate come un valore aggiunto per il nostro team, in grado di contribuire significativamente alla crescita e al rafforzamento delle aree di interesse.
Ecco, questi arrivi seguono in scia altri lateral che avete messo a segno precedentemente, forse il più rilevante è stato quello della partner Francesca Petronio nel 2022. Che tipo di studio state costruendo?
Abbiamo messo le basi e continuiamo a lavorare affinché il nostro sia uno studio legale all’avanguardia, sia in termini di competenze, sia di struttura organizzativa. La nostra strategia si basa su due pilastri fondamentali: la crescita interna e, solo ove questa non sia possibile, l’integrazione di talenti esterni.
Perché?
La crescita interna ci permette di forgiare professionisti che condividano pienamente i valori e l’etica dello studio, garantendo un livello di servizio che sia coerente e di alta qualità. Questo processo di crescita interna è completato e arricchito dall’apporto di professionisti esterni, i quali vengono selezionati per la loro esperienza e per la loro capacità di apportare una nuova prospettiva e competenze specialistiche di cui non disponiamo. In conclusione, attraverso questo approccio, stiamo cercando di costruire uno studio legale sempre più resiliente, dinamico e all’avanguardia. In un mondo in rapida evoluzione, star fermi non è un’opzione.
Quali sono gli obiettivi di mercato e posizionamento?
Crediamo che nel prossimo decennio si assisterà a una crescente selezione di un ristretto gruppo di player incaricati dai clienti globali di assisterli nei loro progetti più significativi e complessi. L’ambizione di A&O Shearman è di guidare quel gruppo. Gli obiettivi di mercato e il nostro posizionamento si concentrano sull’essere attori principali in settori e tematiche di grande rilevanza e complessità, quali la transizione verso fonti energetiche sostenibili, l’innovazione tecnologica, il settore biomedico e il mercato del private capital.
In termini di clientela?
Lo studio ha rapporti solidi e basati sulla fiducia con alcune delle più importanti aziende e istituzioni a livello globale. Forniamo consulenza a oltre un terzo delle società quotate alla New York Stock Exchange e a un quinto di quelle presenti al Nasdaq, nonché a società quotate sui principali mercati europei e globali. Questa posizione strategica ci permette, attraverso un costante processo di trasformazione, di rimanere all’avanguardia, anticipando tendenze e cogliendo opportunità che influenzano il panorama commerciale globale.
La fusione sarà un boost per il raggiungimento di questi obiettivi? In che modo?
Le nostre realtà sono estremamente complementari. La globalizzazione ha reso il contesto legale estremamente complesso, con una crescente necessità per i clienti di affidarsi a un unico punto di riferimento in grado di gestire le problematiche legali più intricate, soprattutto quando queste si estendono oltre i confini nazionali. La fusione ci consente di rispondere a questa esigenza, offrendo un servizio legale integrato e completo, capace di affrontare le principali operazioni transfrontaliere, le investigazioni e i contenziosi che i nostri clienti possono incontrare.
Quali sono i suoi punti di forza?
L’integrazione delle competenze è uno degli aspetti più rilevanti di questa fusione. La combinazione delle nostre conoscenze e specializzazioni e il nostro radicamento locale ci permette di fornire una consulenza legale di più ampio respiro, capace di affrontare le sfide poste dalla globalizzazione con una prospettiva più ampia e approfondita. Da sempre la nostra forza è stata il “global reach e il local depth” e su questo ci siamo trovati in pieno accordo con Shearman & Sterling.
Poi?
Operando come un unico studio legale, possiamo assicurare una copertura capillare e un’azione coordinata, aspetti imprescindibili per la gestione di questioni legali che si estendono attraverso diverse giurisdizioni. Questo ci permette di offrire ai nostri clienti un supporto costante e omogeneo, indipendentemente dalla complessità e dalla localizzazione geografica delle loro esigenze legali.Infine, la fusione contribuisce a rafforzare il nostro brand nel mercato legale globale.
Tornando ai lateral hire: altre operazioni di mercato sono previste nei prossimi tempi? In quali settori e con quali obiettivi?
Lo studio in Italia è in una traiettoria di crescita ininterrotta da anni. Dal 2019 ad oggi abbiamo inanellato un continuo flusso di promozioni a partner e counsel che, per una realtà internazionale, non è affatto scontato. Oggi la partnership italiana è molto diversa da qualche anno fa: ci sono molti più nuovi partner rispetto agli “storici”, me incluso. La nostra è una strategia di crescita interna, volta a coltivare e sostenere nel loro percorso i nostri talenti, spesso dal praticantato fino alla promozione a partner come avvenuto per alcuni dei nostri nuovi soci, assicurando un passaggio generazionale fluido.
Ma…
Nessun ma. Al contempo, abbiamo…
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