Brevetti: ecco i legali dell’accordo tra JCB e Manitou

Si è concluso in questi giorni, con la firma di un accordo, il contenzioso brevettuale europeo durato oltre sei anni tra i colossi JCB e Manitou in materia di sollevatori telescopici.

Nel maggio 2017, JCB aveva instaurato procedimenti legali in Francia, nel Regno Unito e in Italia, sostenendo la violazione da parte della concorrente Manitou di tre dei suoi brevetti relativi ad una tecnologia per la tutela della sicurezza nella manovra dei sollevatori telescopici. In particolare, la vertenza concerneva il sistema di Controllo del Momento di Carico Longitudinale (LLMC), tutelato dai brevetti di JCB, di cui Manitou contestava la validità.

Il sistema LLMC impedisce il ribaltamento in avanti dei mezzi pesanti, utilizzando sensori per monitorare il peso gravante sull’asse posteriore. JCB ha brevettato una funzionalità che disattiva automaticamente il dispositivo quando il mezzo è in movimento, garantendo così continuità operativa senza perdita di produttività. Manitou contestava che la tecnologia non fosse validamente brevettabile, essendo simile a sistemi soft-stop già brevettati negli Stati Uniti da Kruger e in Giappone da Tadano.

Nel 2019 JCB aveva ottenuto un’inibitoria cautelare nei confronti di Manitou, ma quest’ultima aveva affermato di aver interrotto la produzione dei macchinari contestati già nell’agosto 2017.

Dopo oltre sei anni di battaglie legali su questi temi, con multipli procedimenti che si sono susseguiti in Francia, in Regno Unito nonché in Italia in particolare presso la Sezione Specializzata del Tribunale di Genova, le società hanno trovato un accordo.

In una dichiarazione congiunta rilasciata venerdì sera, le due società hanno annunciato:

Manitou BF e JC Bamford Excavators Limited hanno deciso di comune accordo di mettere fine a tutto il contenzioso relativo alla violazione dei brevetti. Le dispute iniziate nel maggio 2017 coinvolgevano tre brevetti europei e avevano dato vita a una serie di procedimenti legali in Francia, nel Regno Unito e in Italia. La conclusione di queste dispute non ha impatto sulle attività presenti e future di entrambe le parti, né sulle caratteristiche dei prodotti commercializzati da ciascuna di esse.

I dettagli dell’accordo non sono stati resi noti.

Con riferimento alla parte italiana del contenzioso, risulta che JC Bamford Excavators Limited e J.C.B. S.p.A. sono state assistite dallo studio Herbert Smith Freehills, con un team guidato dalla managing partner Laura Orlando, dal partner Pietro Pouché e dall’of counsel Sara Balice.

Manitou è stata assistita dallo studio legale del professor Gustavo Ghidini di Milano (per la società francese Manitou BF s.a.) e dallo studio legale cavani di Modena (per Manitou Italia S.r.l.).

nicola.dimolfetta@lcpublishinggroup.it

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