Lo spuntino: suoni dal passato e musica del futuro
a cura di giuseppe salemme
Pochissimi avrebbero potuto indovinare che il mese di novembre 2023 sarebbe stato quello in cui il mondo avrebbe ascoltato le ultime canzoni della storia di Rolling Stones e Beatles. Ma ancora meno avrebbero scommesso sul fatto che, nonostante questa contingenza epocale, la notizia più interessante del mese per l’industria musicale sarebbe stata un’altra.
Già, perché Youtube ha annunciato proprio nei giorni scorsi il prossimo arrivo nei suoi “shorts” (i brevi video condivisibili sul Tubo in maniera del tutto analoga alle storie di Instagram) della funzione Dream Track. La quale permetterà a ciascun utente di creare una colonna sonora originale e unica per ognuno dei propri mini-video. Ovviamente anche qui c’entra l’intelligenza artificiale generativa à la ChatGpt, ma con un twist in più: Google (proprietaria di Youtube) si è infatti assicurata per Dream Track le voci di una decina di artisti di spicco, tra cui figurano anche John Legend, Charlie XCX, Sia e Demi Lovato. I quali hanno in sostanza “ceduto” la loro voce alla piattaforma, permettendo agli utenti di usarla come meglio credono
Ora ci apprestiamo però a vivere in un mondo in cui la musica viene anche generata; e in questi termini si tratta senza dubbio della più grande attenuazione dell’elemento umano mai vista finora in una creazione artistica (o presunta tale). Il che non è necessariamente un pericolo di per sé. Ma gli algoritmi sono molto meno esigenti e a buon mercato degli autori, e se funzioneranno a dovere non è impossibile prevedere che possano prendersi una discreta quota di mercato. Rendendo sempre più difficile emergere ai Lennon e McCartney di domani.