GOP IN THE SKY
di giuseppe salemme
E adesso, tocca allo spazio. La ricerca di nuovi mercati e aree di specializzazione ha spinto anche l’avvocatura ad alzare lo sguardo e scrutare il cielo? La risposta è sì. Anche se si tratta di uno scenario tutt’altro che romantico o fantascientifico. Perché, se parliamo di space economy, oggi, parliamo di un settore che a livello globale muove già più di 460 miliardi di dollari ed è destinato a crescere ovvero a veder crescere il numero di operatori, le operazioni che li vedono protagonisti e il loro giro d’affari. Un valzer che non esclude gli avvocati, anzi. E i primi segnali di questo movimento si cominciano a captare anche qui in Italia dove, pochi giorni fa, Legalcommunity.it ha anticipato la notizia della nascita di una practice dedicata al Diritto dello spazio e alla space economy all’interno dello studio Gianni & Origoni (Gop). Una mossa sicuramente figlia dei tempi, ma, per gli amanti dell’aneddotica, coincidente con un interesse che il fondatore dello studio, l’avvocato Francesco Gianni, ha coltivato per questa materia fin dagli anni ’70, tanto da dedicarle la sua tesi di laurea nel 1973 (!!!). Erano gli anni della “corsa allo spazio” che vedevano impegnati in questo testa a testa interstellare i governi delle grandi potenze mondiali. Quello a cui assistiamo adesso, invece, è l’inizio di un’era spaziale legale che, almeno in Italia, ha registrato il primato di Gop.
Alla guida di questo settore d’attività ci sarà l’avvocato Stefano Mele promotore del progetto e già head of cybersecurity e co-head of privacy.
L’obiettivo di Gop è di affermarsi come leader del mercato legale per la space economy, offrendo un’assistenza legale olistica alle società e alle startup, così come alle istituzioni nazionali ed europee, all’interno di un settore destinato a svilupparsi esponenzialmente nei prossimi anni, anche dal punto di vista regolatorio.
A Stefano Mele – e al team formato dagli avvocati Francesco Cerciello, Flavia Bavetta e Laura Camardelli – il compito di indirizzare e sviluppare questa nuova linea di business, dopo aver portato la practice di cybersecurity a superare il milione di euro di fatturato durante lo scorso anno.
Comunque, quella di Gop è una mossa tanto audace quanto consapevole, perché lo studio, nel corso degli anni, ha già seguito diverse operazioni in materia di diritto dello spazio e della space economy. Ad esempio, l’anno scorso, ha assistito Officina Stellare nell’investimento da parte di Satellogic Solutions; nel settembre 2021, è stata portata sul listino Aim (oggi Egm) la società ALA – Advanced Logistics for Aerospace. Ancora, lo studio ha assistito la BEI nel finanziamento a D-Orbit (società italiana che in seguito avrebbe raggiunto lo status di “unicorno” con la quotazione sul Nasdaq da 1,2 miliardi di dollari) e la società Eles per il proprio collocamento in Borsa.
Di tutto questo e del fatto che, in qualche modo, questo approdo fosse persino “scritto nelle stelle”, MAG ha parlato con Stefano Mele in questa intervista.
Avvocato Mele, innanzitutto, perché lo spazio?
La risposta è semplice. L’investimento verso la space economy rispecchia la volontà di Gop di mantenere l’innovazione come tratto caratteristico del proprio DNA. Inoltre, questa scelta vuole porci come il principale interlocutore per tutte quelle realtà private che – come noi – credono che il settore dell’economia spaziale sia il fulcro del nostro prossimo futuro.
Per questo abbiamo deciso di lanciarci in questa nuova sfida professionale e di essere il primo studio legale in Italia appartenente al nostro segmento di mercato che può vantare oggi una verticalizzazione dei propri servizi sul Diritto dello spazio e sulla space economy.
Da dove è nata l’idea di investire su questo settore e da quanti professionisti sarà formata questa nuova practice?
Da sempre mi appassiona molto immaginare come le tecnologie trasformeranno ciò che è in ciò che sarà. È stato così, ormai 21 anni fa, con la materia del diritto applicato alla protezione delle informazioni (quella che oggi chiamiamo cybersecurity law). Negli ultimi 3 anni, ho cominciato a proiettare sempre più in là nel tempo questa mia propensione e questi ragionamenti.
E quindi?
È stato quasi naturale accorgermi che, ad esempio, la nostra capacità di interconnetterci e di comunicare troverà presto una logica prosecuzione nella dimensione dello spazio extra-atmosferico. Da lì, ho lentamente allargato lo spettro di indagine ai principali servizi che l’economia dello spazio creerà e ho collegato come ognuno di essi dovrà necessariamente essere regolamentato dal diritto. Ovviamente, ho preso in considerazione anche i valori economici già oggi espressi da questo settore.
Cosa è emerso?
È stato illuminante parlare con i soci delle altre practice di Studio e comprendere quanta attività Gop avesse già fatto nel corso del tempo proprio nel settore della space economy. Era chiaro che questa nuova practice stesse crescendo mese dopo mese tra le nostre mani. Per questo abbiamo pensato di dedicare fin da subito a questa practice un team di tre professionisti che mi supporteranno nelle attività.
Per quanto riguarda i valori economici di questo settore?
I principali report internazionali calcolano che il giro d’affari globale della Space Economy supererà il trilione di dollari (vale a dire 3.000 miliardi, ndr) entro il 2040. In Unione Europea si stimano 500 miliardi di euro entro il 2030.
Peraltro, le risorse messe a disposizione dalle istituzioni sotto forma di finanziamenti e fondi collocano l’Europa e l’Italia in una posizione di primo piano a livello globale. Basti pensare che siamo tra i nove paesi al mondo dotati di un’agenzia spaziale con un budget dedicato di oltre un miliardo di dollari l’anno.
E dal punto di vista normativo in sé? Ci sono stati sviluppi recenti?
L’Unione europea ha iniziato…
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