Baker McKenzie: arriva Brozzetti per la protezione dati
Cresce la squadra di Baker McKenzie in Italia e lo fa con l’innesto di un nuovo of counsel. Si tratta di Filiberto Brozzetti che si occuperà di advice strategico in aree quali intelligenza artificiale, investigazioni/procedimenti dinanzi al garante, contenzioso sui dati personali, trasferimenti internazionali di dati, utilizzo di nuove tecnologie che si ‘nutrono’ di dati per funzionare.
L’obiettivo strategico dell’operazione è, come spiegano dallo studio, fornire supporto prendendo in considerazione il punto di vista del ‘regolatore’, beneficiare dell’esperienza acquisita con respiro europeo/globale, rafforzare posizionamento e capacità di advice strategico.
MAG ne ha parlato con Francesca Gaudino che è la coordinatrice della practice IPTech dello studio e con il diretto interessato.
A quale domanda del mercato risponde questo innesto?
Franceca Gaudino (F.G.): L’innesto in botanica è l’unione di due piante diverse, da cui deriva una pianta nuova che mantiene le caratteristiche delle due di partenza. In questo senso, l’arrivo di Filiberto è un innesto perfetto per il nostro studio. In qualità di consulente giuridico del Consiglio dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali, per sette anni e due successivi mandati e quale Assistant Professor di AI, Law & Ethics presso l’Università LUISS di Roma, Filiberto ha un bagaglio di conoscenze ed esperienze unico, che risponde all’esigenza delle aziende di comprendere come meglio muoversi nel complicato mondo della regolamentazione di alcuni profili dell’uso della tecnologia. Non parliamo solo di raccolta, uso e condivisione dei dati, ma più in generale di diritto, tecnologia e profili etici. Diritto e tecnologia è proprio l’area didattica di cui Filiberto è coordinatore presso il Dipartimento di Giurisprudenza della dell’Università LUISS, dove insegna “Legal Theory, Data Protection Law” e “Law & Ethics of Innovation”.
In che modo le imprese, oggi, gestiscono la privacy e le tematiche ad essa connesse? Quali le maggiori lacune?
Filiberto Brozzetti (F.B.): Il panorama è certamente molto variegato: grandi aziende sono strutturate per affrontare la compliance con cautela ed attenzione, mentre realtà più piccole fanno fatica ad allocare risorse dedicate ad un tema tanto complesso. Le realtà che hanno tradizionalmente la riservatezza come valore chiave del modello d’impresa, hanno sviluppato competenze consolidate, mentre per altre il cui core business è (talvolta solo apparentemente) lontano dal trattamento di dati personali, la tematica non è una priorità. Purtroppo, ancora oggi, a cinque anni dalla piena applicazione del GDPR, la privacy è interpretata come un costo e un rischio, non invece un investimento che può fare la differenza sul mercato, dinanzi a consumatori sempre più esigenti quando si parla dei loro dati. Dati che, anche alla luce della nuova complessiva strategia delineata dalla Commissione von der Leyen, sono una ricchezza da valorizzare, nel rispetto del complesso quadro normativo, a vantaggio delle stesse aziende che già li possiedono e che possono riutilizzarli accrescendone il valore. La normativa privacy, innovata nell’intento del Legislatore secondo una lettura più flessibile e liberale, dovrebbe oggi veramente emanciparsi da sclerosi e limitazioni irragionevoli ed abbracciare un’interpretazione coerente con gli sforzi propositivi richiesti a livello nazionale e sovranazionale nell’ambito dell’innovazione, specialmente digitale, beneficiando anche della propulsione fornita dal PNRR, soprattutto nei settori delle tecnologie emergenti che hanno nei dati il loro carburante.
Lo studio aveva già un team attivo sulla materia: come si integra l’arrivo del prof Brozzetti? Che tipo di ruolo avrà all’interno della squadra?
FG: Un profilo di alto livello come quello di Filiberto si integra perfettamente nella nostra squadra poiché ci arricchisce dell’esperienza maturata presso il Garante privacy, soprattutto per la prospettiva internazionale in cui Filiberto ha operato in questi anni e per l’approfondimento delle problematiche legate all’utilizzo di strumenti di tecnologia innovativa. Filiberto è infatti riconosciuto come uno dei massimi esperti di nuova generazione in materia di protezione dei dati e diritto delle nuove tecnologie, con focus specifico sull’Intelligenza Artificiale. I professionisti dello Studio sono entusiasti dell’arrivo di Filiberto, che si occuperà di consulenza strategica in relazione all’utilizzo di c.d. disruptive technologies: dalla definizione del quadro normativo che definisce le regole del gioco ed è in continua evoluzione, all’identificazione dei criteri per una corretta identificazione del rischio.
Se è vero che i dati sono il petrolio del futuro, in che modo la gestione etica di questa “materia prima” potrà essere combinata con gli obiettivi di crescita e profitto delle aziende?
FB: Questa frase è stata coniata nell’ormai lontanissimo (ragionando coi tempi del digitale) 2006 da Clive Humby, il matematico britannico ideatore del programma di fidelity card di Tesco, evidenziando che i dati necessitano di elaborazione, come il petrolio necessita di raffinazione. La…
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