Snalv Confsal, interpello al Ministero sulla compatibilità tra attività lavorativa e cassa integrazione
Confsal (Confederazione generale dei sindacati autonomi dei lavoratori) e il suo sindacato, Snalv Confsal, hanno trasmesso un’istanza di interpello al Ministero del Lavoro in materia di compatibilità tra attività lavorativa e integrazione salariale.
In particolare, le organizzazioni hanno chiesto un chiarimento sulla possibilità di svolgere legittimamente un’attività lavorativa durante il periodo di cassa integrazione. La normativa in materia è stata modificata nel 2022, prevedendo la perdita o la sospensione del trattamento per i lavoratori che svolgono un’altra attività lavorativa. Secondo il nuovo articolo 8 del d.lgs. 148/2015, infatti, “il lavoratore che svolga attività di lavoro subordinato di durata pari o superiore a sei mesi nonché di lavoro autonomo durante il periodo di integrazione salariale non ha diritto al trattamento per le giornate di lavoro effettuate. Qualora il lavoratore svolga attività di lavoro subordinato a tempo determinato pari o inferiore a sei mesi, il trattamento è sospeso per la durata del rapporto di lavoro”.
Lo Snalv aveva già segnalato la questione al Ministero del Lavoro con una nota del 23 marzo 2023, in cui chiedeva al Ministro Elvira Calderone di ripristinare la disciplina precedentemente in vigore, in base alla quale sarebbe possibile cumulare il trattamento di integrazione salariale con i compensi derivanti dalla seconda attività lavorativa.
La pratica è stata seguita da Pasquale Pellegrino, responsabile rapporti istituzionali Snalv Confsal.