Extraprofitti nelle rinnovabili il TAR Milano interpella la Corte di Giustizia dell’Unione Europea
Con ordinanza n. 1744/2023, depositata il 7 luglio, il TAR Milano si è rivolto alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea sollevando una serie di questioni pregiudiziali relative alla compatibilità della normativa nazionale sui cd. “extraprofitti” delle società energetiche con l’assetto regolatorio europeo: in particolare, il TAR dubita della legittimità dell’art. 15-bis del decreto legge n. 4/2022 (decreto Sostegni-ter), attuato con due delibere dell’ARERA e con provvedimenti del GSE, nella parte in cui impone solamente ad alcune categorie di produttori da fonti rinnovabili un prelievo forzoso sulla totalità dei ricavi conseguiti al di sopra di un tetto prefissato.
Spetterà ora alla Corte di Giustizia valutare la conformità del prelievo disposto dallo Stato italiano con la diversa impostazione contenuta nel Regolamento della Comunità Europea 06/10/2022, n. 2022/1854/UE e in altri atti normativi dell’Unione Europea.
Il TAR Milano aveva già adottato, nel dicembre scorso, quattro sentenze di annullamento dei provvedimenti attuativi nazionali, poi sospese quanto ai loro effetti dal Consiglio di Stato. Alla luce della sopravvenuta normativa europea, e a fronte di oltre un migliaio di ricorsi depositati il TAR ha selezionato due nuove cause “pilota”, di cui una patrocinata dagli avvocati Cesare Mainardis (nella foto a sinistra), Aldo Travi (nella foto a destra) e Mario Nussi, che assistono gli iscritti a due associazioni di categoria nel settore idroelettrico: dopo la discussione in pubblica udienza avvenuta il 21 giugno scorso, il TAR ha infatti accolto l’istanza di rimessione alla Corte Europea avanzata dai legali della società ricorrente, attiva nel settore idroelettrico.