PwC TLS vince per V&K sulla tassazione del decreto di omologazione del concordato fallimentare
PwC TLS, con l’of counsel Giulio Andreani e la senior manager Valeria Andreani, ha assistito con successo la società V&K dinanzi alla Corte di Giustizia Tributaria in un contenzioso avente ad oggetto la tassazione ai fini dell’imposta di registro del decreto di omologazione di un concordato fallimentare, con cui veniva disposto il trasferimento dell’azienda di proprietà della società debitrice all’assuntore del concordato.
Nel caso in questione, l’Agenzia delle Entrate, nel liquidare l’imposta di registro relativa al decreto, aveva sottoposto a tassazione il valore delle passività facenti parte dell’azienda trasferita, in base all’orientamento di prassi secondo il quale, quando il decreto di omologazione prevede il trasferimento di singoli beni con accollo delle passività della società concordataria in capo all’assuntore, trova applicazione l’articolo 21, comma 2, del TUR, in ragione del quale, se le disposizioni contenute nell’atto derivano necessariamente le une delle altre, l’imposta di registro si applica come se l’atto contenesse la sola disposizione che dà luogo alla imposizione più onerosa, che nel caso di specie era quella concernente le passività.
I professionisti di PwC TLS hanno confutato la tesi dell’amministrazione finanziaria, sostenendo che, quando il decreto di omologazione dispone il trasferimento, non di singoli beni con accollo di debiti, ma di un’azienda, la base imponibile ai fini dell’imposta di registro è costituita dal valore di mercato dell’azienda nel suo complesso, costituito dalla differenza fra il valore degli elementi attivi e quello degli elementi passivi dell’azienda trasferita, non sussistendo in tal caso alcun accollo di debiti.
Conseguentemente, trova applicazione l’art. 51 del TUR, in ragione del quale la base imponibile ai fini dell’imposta di registro è costituita dal valore venale degli elementi attivi dell’azienda trasferita al netto di quello degli elementi passivi della stessa.
