Lazard vince in Cassazione con Tremonti sul rimborso del credito di imposta

Lazard – assistita da Tremonti Romagnoli Piccardi e Associati, con il  partner Cristiano Caumont Caimi e l’associate partner Anna Maria Gulino – ha prevalso in Cassazione sull’Agenzia delle Entrate  in una controversia relativa al rimborso del credito di imposta sui dividendi ricevuti dalla sua controllata italiana negli anni 2002-2004.

La Corte di Cassazione, si legge in una nota, richiamando l’orientamento già espresso in altre sentenze, ha riconosciuto che il regime di esenzione dei dividendi, attuativo della Direttiva Madre-Figlia, non è incompatibile col beneficio del rimborso del credito di imposta indiretto (già) accordato dalla Convenzione tra Italia e Regno Unito, nel senso che il contribuente può optare per quest’ultimo anche dopo aver beneficiato del primo (ferma l’applicazione in Italia, sull’aggregato del dividendo e del credito di imposta, della ritenuta convenzionale del 5 per cento).

Nel cassare la sentenza di appello, la Corte ha altresì riconosciuto che il regime di esenzione da ritenuta dei dividendi non elimina necessariamente il rischio della doppia imposizione economica né della violazione del principio di neutralità fiscale. Mentre il corretto coordinamento dei due meccanismi di sgravio (esenzione e credito d’imposta) consente l’eliminazione del rischio di doppia tassazione non solo “diretta” ma anche di quella “indiretta”, vale a dire derivante dall’applicazione di meccanismi che, sebbene accompagnati da deduzioni o esenzioni, possono causare alla società madre un trattamento fiscale deteriore. A questi fini, occorre verificare che i dividendi siano ricompresi nel coacervo dei redditi imponibili nello stato della società madre, senza che rilevi se nel concreto gli stessi siano assoggettabili ad aliquota pari, inferiore o superiore a quella altrimenti applicabile in Italia.

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