Datio in solutum e obbligazioni alternative, Cavallaro vince in appello a Milano
L’avvocato Giuseppe Cavallaro (nella foto), titolare dello studio legale Cavallaro, insieme al team specializzato in diritto societario composto dal senior partner Francesco Alaimo e dal trainee Filippo Capello Mainardi, ha ottenuto un importante pronuncia giurisprudenziale di fronte alla I Sezione della Corte d’appello di Milano, in materia di interpretazione contrattuale.
Il giudice di primo grado aveva accolto la pretesa di pagamento azionata dalla controparte, secondo i principi in tema di datio in solutum (art. 1197 c.c.), secondo i quali l’obbligazione originaria si estingue solo quando la diversa obbligazione viene eseguita e vi è consenso del creditore all’esecuzione di tale prestazione diversa, individuata nella fase di esecuzione del rapporto obbligatorio.
In riforma a quanto disposto dal Tribunale di primo grado, i giudici d’appello hanno revocato il decreto ingiuntivo opposto, sulla base di una diversa interpretazione fornita all’accordo sottostante stipulato tra le parti. Nello specifico, la Corte d’appello ha ritenuto che la prestazione prevista in tale accordo non si potesse qualificare come “obbligazione alternativa” in quanto le parti avevano previsto una sola obbligazione (nel caso, la consegna di azioni) in sostituzione dell’altra (il pagamento di una somma di denaro) con contestuale liberazione del debitore dall’originaria obbligazione. Nel caso oggetto, infatti, la diversa prestazione non interviene in sede di esecuzione della prima obbligazione, ma, al contrario, era stata pattuita in sostituzione della prima obbligazione.
Il team è riuscito quindi a dimostrare che lo schema della datio in solutum sarebbe stato applicabile solo qualora la promessa di dazione delle azioni fosse avvenuta in un momento successivo a quello della stipula, mentre, nel caso in esame, è avvenuta contestualmente all’accordo che ha liberato l’opponente dalla precedente obbligazione.