Elezioni dell’Ordine degli Avvocati: La Lumia, primo dei votati a Milano

Primo Antonino La Lumia (nella foto), con 1.841 voti. A seguire Corrado Limentani, con 1.690 preferenze. Mentre sul terzo gradino del podio, si è piazzato Ettore Traini, con 1.585 voti.

Le elezioni per il rinnovo del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Milano per il quadriennio 2023-26 hanno registrato il trionfo della lista Fare Avvocatura, guidata da La Lumia, che ha ottenuto l’elezione di tutti i suoi 16 candidati.

Per gli amanti delle statistiche dobbiamo ricordare che i candidati di questa tornata elettorale sono stati 58 (contro gli 80 della precedente); che i votanti, 5.198, pari al 24,4% degli aventi diritto, sono stati circa 800 in meno della scorsa consultazione; e che le donne elette in consiglio sono 10 su 25.

Il prossimo 14 febbraio il Consiglio dell’Ordine si riunirà per votare il nuovo presidente che prenderà il testimone da Vinicio Nardo che fu eletto nel marzo del 2019 con 2.256 preferenze alla testa della lista Noi Avvocati. Stando alla composizione del consiglio, l’elezione di La Lumia dovrebbe essere blindata. Milano, primo distretto professionale d’Italia, avrà così un presidente classe 1978 (ad agosto compirà 45 anni). Oltre a questo dato, va ricordato che La Lumia è tra i soci di Lexalent, presidente di Movimento Forense e che, in occasione dell’ultimo Congresso nazionale forense di Lecce, è stato il primo firmatario della mozione n° 8 dedicata alla comunicazione degli studi legali (di cui abbiamo parlato qui).

Tra i consiglieri eletti in Fare Avvocatura, possiamo ricordare Francesca Zanasi, già consigliera dell’Ordine e presidente della Commissione Rapporti Internazionali del Coa; la giuslavorista Giovanna Fantini, già delegata di Cassa Forense, che 2006 ha contribuito alla costituzione del Comitato Pari Opportunità, di cui è stata componente e poi vice presidente fino al 2012; e il penalista Giovanni Briola, fondatore di Studio Legale Briola.

Soprattutto, però, all’esito di questa tornata di consultazioni, non passa inosservata la nutrita componente di eletti appartenenti al mondo degli studi organizzati a cominciare da Valentina Masi, avvocata e general counsel di Legance (una delle prime professioniste a ricoprire questo ruolo in Italia); Antonio Caterino, professionista dello stdio Lca, fondato da Giovanni Lega (presidente di Asla, l’associazione degli studi legali associati) già membro della precedente consiliatura con cui  ha contribuito alla redazione del protocollo sui Disturbi Specifici d’Apprendimento (Dsa) tra l’Ordine degli avvocati di Milano e la Corte d’Appello di Milano, che ha previsto l’applicazione delle misure compensative e dispensative a favore dei canditati con diagnosi di Dsa in sede d’esame d’avvocato nel distretto di Milano (a questo link la notizia su MAG), misure poi estese a livello nazionale a tutti i distretti di Corte d’Appello (leggi su MAG la notizia); Marco Accolla, penalista e name partner di Accolla e Associati; Alessandro Dal Molin, socio responsabile del dipartimento di diritto amministrativo dello studio LegisLab; e Giorgio Treglia, socio della boutique giuslavoristica, WiLegal.

Quest’ultimo è stato eletto con la lista Noi Avvocati, guidata dall’avvocato Limentani che ha conquistato tutti e nove i seggi rimanenti ottenendo l’elezione, tra gli altri anche del già ricordato penalista Traini, di Michele Iudica, socio fondatore di Iudica & Partners, e Loredana Leo, componente uscente del Comitato parti opportunità dello studio.

Nessun eletto, invece, per la lista Diritti al Futuro che ha avuto tra i suoi principali promotori l’avvocatp Claudio Acampora.

nicola.dimolfetta@lcpublishinggroup.it

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