Deloitte Legal: Gagliardi spiega la strategia sulla Sport Law

di giuseppe salemme

C’è sempre grande lucidità nelle parole di Carlo Gagliardi. Il managing partner di Deloitte Legal ha appena chiuso un ennesimo anno record per la law firm del network della “big four”: per il quinto anno di fila, nel 2022, la crescita registrata sull’esercizio precedente è stata superiore al 30%. E questo nonostante il riassetto nel labour seguito alla fine della collaborazione con Luca Failla. Cose che succedono, nel mercato dei servizi legali (come si evince dalla cover story di questo numero di MAG) e a cui lo studio ha dimostrato di sapere rispondere senza difficoltà, affidando la guida della practice employement & benefit ad Alessandra Maniglio, entrata in studio nel 2021 con il team del professor Francesco Munari.

L’anno appena archiviato, in ogni caso, è stato un anno di espansione non solo sul piano dei ricavi, ma anche su quello dell’organico. E tra le mosse più recenti messe a segno da Gagliardi c’è stata la scelta di puntare sul diritto sportivo con un doppio lateral hire di peso. Da Withers, infatti, sono arrivati gli avvocati Pierfilippo Capello e Andrea Bozza, due dei nomi più in vista del settore. Insieme, i due avvocati passarono nel 2017 dallo studio Guardamagna e associati a Osborne Clarke; per poi giungere nel “dream team sportivo” di Withers a inizio 2021. Un quinquiennio in cui i due hanno assistito atleti, federazioni e società sportive in ogni tipo di operazione: trasferimenti di calciomercato, investimenti esteri, nuovi contratti di sponsorizzazione.

A novembre, Gagliardi li sceglie per dirigere lo sviluppo della nuova practice “sports law” di Deloitte Legal. Entrambi sposano il progetto ed entrano in studio nel ruolo di of counsel, con responsabilità diverse: a Capello, in qualità di head of sport, viene lasciato ampio spazio di manovra per quanto riguarda la crescita della practice sui diversi fronti; mentre Bozza ha la responsabilità specifica sul mondo calcistico. A coordinare il tutto, la partner Ida Palombella.

Già da questo quadro generale, appare chiaro come la scelta di investire nello sport sia tutt’altro che casuale. Essa è infatti il risultato di una visione ben precisa: sulla fase di sviluppo in cui lo studio si trova, ma anche e soprattutto sul futuro del settore sport&entertainment in Italia: secondo Gagliardi, l’arrivo sempre più consistente di capitali e management esteri nel nostro Paese non potrà lasciare ancora a lungo invariato il nostro modello di gestione del prodotto sportivo. E Deloitte Legal ha scelto dunque di dotarsi di tutte le competenze che serviranno a gestire la transizione.

«Lo studio è ormai entrato in una fase avanzata – spiega il managing partner Gagliardi a MAG -. I primi 2-3 anni ci sono serviti a raggiungere una certa dimensione, a strutturarci e a coprire tutte le aree di nostro interesse. L’abbiamo fatto, talvolta con un approccio strategico e altre con uno opportunistico, ma garantendo sempre l’ingresso di professionisti di esperienza e standing. A questo punto, le priorità diventano due: da un lato consolidare questo percorso di crescita mettendo a regime tutti gli investimenti fatti, che ci hanno già consentito di arrivare dove siamo. Dall’altro, valutare il nostro operato: cosa ha funzionato e cosa no, e stringere qualche vite nel caso ce ne fosse bisogno».

L’ultimo ampliamento del parco competenze dello studio, con la creazione della practice di diritto sportivo, a quale modello di azione va ricollegata? Fa parte di una strategia predeterminata? O avete colto un’opportunità del mercato?
L’interesse per l’ambito sportivo è assolutamente strategico: il network Deloitte ha un accordo prima a livello globale, e poi a livello nazionale, con…

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