Nasce in Italia la prima norma tecnica per la gestione degli studi legali e di commercialisti

Cassa Nazionale Forense,UNI Ente Italiano di Normazione e ASLA Associazione italiana degli Studi Legali Associati presentano la nuova norma UNI 11871:2022, denominata “Principi organizzativi e gestione dei rischi connessi all’esercizio della professione per la creazione e protezione del valore”. È la prima in Italia e in Europa a rivolgersi direttamente a tutti gli studi di avvocati e dottori commercialisti, sia in fase di avvio sia già strutturati, indipendentemente dalla loro forma organizzativa.

LA NORMA

La norma, che sarà illustrata mercoledì 14 settembre a Roma, unisce i principi fondamentali della diffusa UNI EN ISO 9001 riguardante i sistemi di gestione per la qualità, e della UNI ISO 31000 dedicata al risk management, e rappresenta la fase più avanzata di uno sviluppo condiviso per oltre dieci anni dagli studi membri di ASLA, dapprima con le “Linee Guida di Best Practice” e in seguito con la Prassi di Riferimento UNI/PdR33 del 2017, che ha direttamente preceduto l’attuale norma.

La UNI 11871:2022 contribuirà a migliorare l’organizzazione degli studi anche nei settori essenziali dello sviluppo delle attività, inclusi fra l’altro i rapporti con la clientela, la comunicazione interna ed esterna, la sicurezza a ogni livello, la promozione e lo sviluppo dei talenti, le pari opportunità e la sostenibilità.

L’obiettivo ultimo della nuova norma è quello di fornire agli studi professionali che operano in tutti i settori legali, fiscali, amministrativi e contabili, un complesso omogeneo di criteri validi, sperimentati e aggiornati a supporto delle attività. Nel dettaglio, la norma promossa da ASLA e pubblicata da UNI mira a promuovere un’adeguata e moderna organizzazione degli studi (con conseguente possibilità di certificazione), offrendo inoltre un supporto in fase di avvio, tramite l’individuazione e la gestione delle principali aree di rischio e illustrando i criteri e i metodi organizzativi diretti a prevenire e gestire i rischi.

LE PAROLE

La Cassa Nazionale Forense – ha dichiarato il Presidente avv. Valter Militi – ha sostenuto con convinzione il progetto di norma tecnica UNI per gli studi legali di tutta Italia, inteso non solo come strumento di miglior gestione, anche con riferimento ai rischi inerenti alla nostra professione, ma in particolare per la diffusione di un metodo certificabile per la conformità ai requisiti applicabili agli avvocati, ivi inclusi i profili dichiarativi e contributivi”.

“Da sempre la normazione aiuta i professionisti (in qualsiasi settore operino) per sostenere la concorrenza, facilitare la qualificazione, dare garanzie ai clienti/consumatori – commenta il Presidente UNI, Ing. Giuseppe Rossi – supportandone le competenze, conoscenze ed esperienze senza sostituirle, in quanto integrazione della formazione che aiuta a tenerla aggiornata allo stato dell’arte e a esercitare la professione nel modo migliore, erogare nuove prestazioni e sviluppare il proprio business. La UNI 11871 si rivolge a ‘mercati nuovi’ (Studi legali e commercialisti)proponendo un modello sperimentato e riconosciuto il cui successo però dipende (come per tutti i sistemi di gestione) dall’impegno dei Soci degli Studi al rispetto di alcuni principi organizzativi, tra i quali il lavoro per processi, l’attribuzione di ruoli e responsabilità, l’orientamento al cliente, la gestione dei rischi, il miglioramento continuo, la programmazione delle attività, la comunicazione esterna”.

Con la nuova norma UNI dedicata agli avvocati e dottori commercialisti – commenta l’avv. Giovanni Lega, Presidente di ASLA –la nostra Associazione mette a disposizione di tutti le esperienze e conoscenze di tante colleghe e colleghi di entrambe le professioniOgni studio, in qualsiasi modo costituito, in forma individuale o associata, che sia già attivo oppure di nuova costituzione, troverà nella norma le indicazioni per operare con successo e gestire al meglio i propri rischi e le opportunità. Si tratta di uno strumento davvero unico che ASLA è orgogliosa di aver portato a compimento”.

Fra i principali benefici derivati dall’eventuale certificazione di uno studio professionale si annoverano l’attestazione di qualità rilasciata da enti competenti che conferisce valore rispetto a potenziali clienti o enti esterni; l’attribuzione di eventuali punteggi preferenziali per l’assegnazione di incarichi professionali nell’ambito di appalti e bandi di gara, pubblici o privati; infine, una possibile riduzione dei costi delle coperture assicurative obbligatorie a fronte di un servizio qualitativamente certificato.

nicola.dimolfetta@lcpublishinggroup.it

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