Congresso nazionale forense: tifiamo per le “quote nuove”

di nicola di molfetta

Il prossimo 24 maggio (e fino al 26) gli avvocati milanesi andranno a votare, si spera, per eleggere i loro delegati al Congresso nazionale forense, in programma a ottobre a Lecce.

L’appuntamento salentino, sarà potenzialmente un’occasione fondamentale per l’avvocatura. Si dice spesso, ma stavolta credo che sia un pizzico più vero che in altre occasioni. Infatti, il congresso leccese si propone di affrontare temi determinanti per il futuro della professione. Dall’accesso, alla specializzazione (sì, è ancora un tema di discussione); dalla tecnologia alla comunicazione; dalla monocommittenza alla previdenza.

Gli avvocati potranno incidere? Saranno capaci di gettare le basi per la costruzione di un’avvocatura nuova capace di tenere testa all’evoluzione del mercato e della domanda di servizi legali?
Lo vedremo. Ma un passo nella giusta direzione potrà senz’altro essere mosso scegliendo bene i propri rappresentanti da mandare a Lecce. Ecco perché ho deciso di esprimere un invito a selezionare e sostenere le “quote nuove” che troverete negli elenchi dei candidati.

Al prossimo Congresso nazionale forense mi piacerebbe partecipassero per il 70% avvocati con meno di 45 anni e, come minimo, il 50% di delegate. Chi più di queste due macro categorie è titolato a immaginare l’avvocatura che verrà e a disegnare il quadro regolamentare all’interno di cui si dovrà muovere?
Chi più di queste due categorie ha il dovere di assumere la responsabilità di accettare o mortificare i processi di cambiamento che stanno attraversando la professione e che ne stanno ridefinendo il ruolo nella società e nell’economia?

La politica forense è una cosa seria e chiede l’impegno delle migliori intelligenze libere dai gioghi rappresentati dalla necessità di preservare privilegi e prebende. Anche perché si tratta di prerogative anacronistiche. Un tesoretto che va esaurendosi più velocemente di quanto si pensi. E la ragione è semplice: la domanda è cambiata e il rapporto di forza nelle relazioni tra chi offre e chi acquista servizi e assistenza legale suona una musica scritta su uno spartito del tutto inedito.

Al congresso di Lecce sarebbe auspicabile parlare in modo costruttivo di specializzazione, associazioni professionali, legal tech e comunicazione (che a sua volta vuol dire informazione, marketing e pubblicità). Servono delegati pronti ad affrontare di petto ciascuno di questi temi non per gridare crucifige bensì per integrarli in una visione nuova della professione.

nicola.dimolfetta@lcpublishinggroup.it

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