White&Case con Husky per la conferma dell’archiviazione di un procedimento AGCM
Lo studio legale White & Case ha rappresentato con successo innanzi al TAR Lazio Husky Injection Molding Systems, gruppo canadese attivo nella fornitura di sistemi per la produzione di preforme in PET, nel ricorso avente ad oggetto il provvedimento di archiviazione del procedimento A537, presentato dallo stesso concorrente anonimo che, nel 2017, aveva trasmesso all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato la segnalazione su un asserito abuso di posizione dominante.
La vicenda
Il segnalante era riuscito a mantenere, seppur in via provvisoria, la propria identità confidenziale davanti al Tar Lazio. Il ricorrente era stato infatti autorizzato, con decreto del presidente, a notificare ad Husky una versione del ricorso priva dei propri dati identificativi.
White & Case ha contestato l’oscuramento dell’identità del segnalante in sede di impugnazione, insistendo sul fatto che mantenere confidenziali i dati identificativi del ricorrente anche nella fase di controllo giurisdizionale avrebbe gravemente pregiudicato il diritto di difesa di Husky, ed avrebbe altresì violato i fondamentali principi del giusto processo, della parità delle armi e del contraddittorio tutelati sia dalla Costituzione (artt. 24, 111 e 117) sia a livello europeo (art. 47 Carta dei Diritti Fondamentali dell’UE e art. 6 CEDU).
Il Tar Lazio ha quindi accolto le argomentazioni di White & Case, dichiarando inammissibile il ricorso. La sentenza amministrativa ha altresì chiarito come il fatto che l’identità del segnalante fosse stata mantenuta confidenziale nell’ambito del procedimento amministrativo innanzi all’Autorità non sia rilevante davanti al giudice deputato a porre in essere il controllo giurisdizionale su un provvedimento della stessa, dal momento che la “spendita del nome” è un elemento necessario ed imprescindibile per la corretta proposizione dell’azione.
Gli avvocati
Husky è stata assistita dal team antitrust di White & Case, composto dai partner Veronica Pinotti e Martino Sforza e dagli associate Giuseppe Tantulli e Carlotta Frascoli.