Imitazione servile, Legance vince in Cassazione per Lidia Menicucci/CML
Legance, con il counsel Gianpaolo Locurto (nella foto), ha assistito con successo Lidia Menicucci srl (già CML srl), società attiva nella produzione e commercializzazione di pali e sostegni in acciaio destinati a vari settori industriali, avanti alla Corte di Cassazione, Prima Sezione Civile, in un procedimento promosso da una società concorrente per la riforma della sentenza della Corte d’Appello di Torino che, ribaltando la precedente sentenza di condanna emessa dal Tribunale sabaudo, aveva escluso l’imitazione servile ad opera di CML srl di un modello non registrato di pensilina ombreggiante per autoparcheggi.
La vicenda giudiziale ha avuto inizio nel 2012 e si è ora conclusa con il definitivo rigetto delle domande della ricorrente, che è stata condannata alla rifusione delle spese anche dell’ultimo grado di giudizio.
Con l’occasione, la Suprema Corte ha chiarito alcuni principi importanti, come la ripartizione dell’onere della prova riguardo agli elementi costitutivi dell’illecito concorrenziale per imitazione servile, quali la novità e la capacità distintiva del modello, e l’insindacabilità, in sede di legittimità, della scelta del giudice d’appello di discostarsi dagli esiti della ctu senza disporre rinnovazione o supplementi della stessa, qualora gli elementi di convincimento per disattendere la richiesta di rinnovazione dell’indagine peritale siano stati tratti dalle risultanze probatorie già acquisite e ritenute esaurienti con valutazione immune da vizi logici e giuridici.