Cassa forense si porta al 4,93% di Bankitalia

Cassa forense incrementa la sua quota di partecipazione a Banca d’Italia. L’ente ha deciso di avvalersi della possibilità offerta dalla legge di Bilancio per gli azionisti di Palazzo Koch per portare il 3% detenuto fino a pochi giorni fa, al 4,93%.

Il presidente dell’Istituto che gestisce le pensioni degli avvocati, Valter Militi (nella foto), ha sottolineato come la decisione sia stata presa con l’obiettivo di ottenere una remunerazione «interessante» a fronte di un indice di rischio assimilabile a quello relativo agli strumenti di debito pubblico italiano.

Insomma, un’operazione con cui viene messo in sicurezza il patrimonio della categoria. Il precedente 3% aveva comportato un impegno finanziario da parte di Cassa di circa 225 milioni di euro. La nuova quota acquisita ne ha richiesti 150. In tutto circa 400 milioni di impegno. Da cui derivano cedole da circa 10 milioni l’anno.

Nell’azionariato di Bankitalia, oltre a Cassa forense compaiono, con quote simili, anche altri enti previdenziali. Tra questi: Inarcassa, gli enti di medici e commercialisti e l’Enpaia, l’istituto degli impiegati nel settore agricolo.

nicola.dimolfetta@lcpublishinggroup.it

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