AndPartners reinventa le regole della governance

di nicola di molfetta

Fuori dagli schemi. Il progetto AndPartners compie un anno. E continua a sparigliare le carte. Dopo aver debuttato con un nome che ha portato il concetto di “spersonalizzazione” alla sua massima espressione, l’associazione, nata da una costola di Puri Bracco Lenzi (si veda il numero 154 di MAG), rivela i dettagli della propria governance descrivendo un modello di studio dove la gestione punta a essere corale e sostenibile. Otto partner, un totale di oltre 40 professionisti, un socio garante (e anche mentore) della tutela dell’integrità del gruppo e dell’affectio, oltre a un comitato Esg. Un assetto inedito. Ispirati a una visione della professione associata che mette al centro le persone e il principio della “tutela del socio debole”.
MAG ne ha parlato con tre degli otto partner che hanno lavorato al lancio di questo progetto un anno fa: Pietro Bracco, Ottavia Orlandoni e Luca Di Nunzio.  Intanto, nei primi dodici mesi di attività il team dello studio è passato da 35 a 43 persone; a Milano e Roma sono arrivate due nuove sedi; e il giro d’affari della struttura ha già superato di 2 milioni le previsioni iniziali.       

Un anno di AndPartners: che bilancio fate?
Luca Di Nunzio (LDN): Bilancio decisamente positivo. Abbiamo avviato lo Studio a novembre 2020 con importanti ambizioni. A solo un anno di distanza ciò che più ci soddisfa è la solidità nei rapporti tra tutti noi e a tutti i livelli.

Ottavia Orlandoni (OO): Tutto questo ci ha consentito di realizzare un progetto coraggioso quanto importante, in piena pandemia, e che si traduce nell’apertura di due nuove sedi, quella di Milano, in Via Giulini-Via Dante, e quella di Roma, in Via della Scrofa nei pressi del Senato, e nella crescita delle persone, passate da 35 a 43 in breve tempo, tutte partecipi nel nostro progetto.

Quali sono i risultati finanziari e di crescita dello studio?
Pietro Bracco (PB): Non ci piace parlare di risultati finanziari ma capiamo che sia importante anche questo. Tirando la prima riga nella storia di AndPartners, quindi, i risultati sono stati ben superiori alle aspettative di novembre 2020, con maggiori ricavi rispetto al previsto di circa 2 milioni. Tra incassato e fatturato da incassare siamo ben oltre i 6 milioni.

LDN: Questo ci ha consentito di investire, anche dal punto di vista economico, su ciò che è più importante per uno studio legale e tributario: le persone, che siano esse praticanti, avvocati, commercialisti o assistenti.

Cosa ha voluto dire affrontare un nuovo progetto professionale in un momento storico così particolare, segnato dalla pandemia?
OO: Sicuramente molta fatica e necessità di impegno, totale, in primis dei Soci. Ci siamo trovati di fronte a uno sconvolgimento globale drammatico, cui nessuno era preparato. I nostri 8 Soci hanno dovuto porre massimo impegno nell’implementare nuove modalità di comunicazione e condivisione con tutti i professionisti e con i clienti per spiegare il nuovo progetto professionale e portare avanti l’attività al meglio.

Per esempio?
OO: Lo strumento più utile per farsi conoscere e apprezzare, ai tempi della “Covid-economy” è stato sicuramente il nostro profilo LinkedIn e, più di recente, Instagram, dove pubblichiamo foto della nostra vita professionale quotidiana. Per dirla in altro modo, LinkedIn ci serve per mostrare la nostra attività professionale, mentre Instagram il suo back stage.

Come si presenta AndPartners oggi rispetto a come lo avevate immaginato?
LDN: Ci aspettavamo uno studio nuovo nei suoi fondamentali; riteniamo di averlo costruito, anche se abbiamo ancora molto da fare.Lo studio si caratterizza per una governance condivisa, senza differenze di importanza tra soci equity e non.

PB: Quel concetto attiene alla ripartizione dei risultati economici di uno studio. Perché comunicarlo all’esterno? Cosa cambia a un cliente saperlo?

LDN: Tutti partecipano al processo decisionale con pari dignità perché dalle esperienze di tutti è possibile trarre arricchimento. Questo ci consente di adottare decisioni davvero condivise e che non creino ostacoli ad alcuno di noi. Così oggi si presenta AndPartners, uno studio focalizzato su tutti i professionisti siano soci o meno. Si dà molto spazio alle risorse più giovani, che peraltro sono spesso stimolate alla pubblicazione di videoclip (nel nostro gergo, le AndNews) su notizie di attualità in tema di fiscalità.

Siete nati con la volontà di essere tax (vostro campo di elezione storica) and law: a che punto è lo sviluppo della offerta legal dello studio? Com’è articolata?
OO:AndPartners ha certamente una prevalente accezione tax, che ci permette di coprire tutti gli ambiti della consulenza e assistenza in materia fiscale. Abbiamo l’onore di avere con noi una fine giurista, Paola Desideri Zanardelli, che ha una particolare esperienza nel contenzioso civile. Questo, da una parte, ci aiuta a fornire veramente un servizio completo in ambito fiscale. Difatti, alcune cause che hanno natura fiscale devono essere gestite davanti al giudice ordinario. Si pensi all’intricato caso del rimborso delle addizionali alle accise sull’energia elettrica. Paola, però, non si limita solo all’ambito fiscale ma è un avvocato civilista a tutto tondo che coordina una practice di quattro persone.

I prossimi sviluppi, sul piano strategico quali potrebbero essere?
LDN: I progetti sono…

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nicola.dimolfetta@lcpublishinggroup.it

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