Milano, laboratorio per la politica forense

di nicola di molfetta

 

Dopo l’empasse da ricorsi, il consiglio dell’ordine di Milano ha fissato per marzo la nuova data delle elezioni. Avvocati alle urne dal 3 al 5 marzo. Si tratta di un appuntamento storico per l’avvocatura meneghina che ha l’occasione di rinnovare radicalmente la propria classe politica forense. Per chi s’impegna, invece, nell’agone elettorale, si tratta dell’opportunità di guidare il processo di cambiamento che sta attraversando la categoria nel Paese e che persino il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha indicato tra i target dell’azione di governo.

 

Chi vincerà le prossime elezioni? Fare nomi è difficile. Anche perché la sensazione è che i giochi siano aperti. Di sicuro, però, a fare il pieno di consensi sarà quella lista che riuscirà nell’arduo compito di portare al voto coloro i quali, in passato, hanno sempre ignorato l’appuntamento, nella convinzione che la propria preferenza avrebbe inciso poco o niente sull’esito della consultazione, o peggio, nel rifiuto snobistico di prendere parte a un rito che battezza un’istituzione avvertita come distante dai problemi “reali” degli avvocati.

 

Mag by legalcommunity.it, invece, pensa che questa tornata elettorale rappresenti un traguardo fondamentale per l’avvocatura milanese. Da anni, nel capoluogo lombardo, si sperimenta un modo innovativo e contemporaneo di esercizio della professione. Qui, la cultura dello studio associato ha affondato le proprie radici e l’organizzazione delle strutture professionali è stata declinata nelle modalità più diverse. A Milano è cominciata la riflessione sull’importanza della comunicazione da parte degli studi, così come quella sui rapporti tra soci, collaboratori e praticanti. Milano, negli ultimi vent’anni, ha già svolto buona parte del percorso che il ministro Orlando ha indicato a tratti nella sua replica all’intervento annuale alle Camere sullo stato della Giustizia.

 

Il punto, però, è che Milano ha fatto tutto quanto è riuscita a fare, muovendosi su un tracciato alternativo, tollerato dalle istituzioni, ma mai formalmente riconosciuto quale esempio di best practice, anzi, spesso stigmatizzato o disconosciuto nelle sedi istituzionali a livello nazionale. L’innovazione nell’esercizio della professione è stata derubricata come la “conquista” di una minoranza non rappresentativa del corpus forense, da tenere al riparo da occhi indiscreti, ovvero dall’opinione pubblica e dalla percezione che della professione si ha nel resto del Paese.

 

Per certi versi, le motivazioni di questo atteggiamento (ormai passato) sono facilmente comprensibili. Oggi, però, non è più così. E le prossime elezioni di marzo dovrebbero esser l’occasione giusta per consentire, agli interpreti migliori del cambiamento, di venire allo scoperto. Milano dovrebbe diventare il laboratorio per una nuova politica forense che non si occupi più di garantire l’esistente (che oramai è stato spazzato via dalla crisi) ma di declinare il futuro. Se un senso ce l’ha ancora, un’istituzione come l’ordine degli avvocati, deve dimostrarlo nella sua capacità di dare una prospettiva alla professione in sede locale e nazionale.

 

Solo così, del resto, si avrà la possibilità di influire sui processi decisionali che nei prossimi mesi porteranno alla pubblicazione dei regolamenti attuativi della nuova legge forense. In ballo, tra le altre, ci sono la questione delle specializzazioni, della modalità di accertamento dell’esercizio effettivo della professione e dell’accesso. Mentre è ormai chiaro che, il governo, affronterà presto anche la questione dell’inquadramento dei collaboratori negli studi e dell’orientamento universitario.

In tutto questo, che ruolo vuole avere l’avvocatura milanese? La risposta la conosceremo a marzo.

 

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In questo numero

 

 

 
Agorà
  • C’E’ POSTA (CERTIFICATA) PER L’ORDINE DI MILANO
  • VOLUNTARY, SE IL PROFESSIONISTA DICE «NO»
  • MANCINELLI ALLA CLOCHE LEGALE DI ALITALIA
  • ICHINO: MENO CONTENZIOSI CON IL JOBS ACT
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Barometro
QUANTO FILA LA SPAC DI EREDE
Space entra nel capitale della storica Fabbrica italiana lapis e la porta in Borsa. Sul deal interviene uno squadrone di legali. Intanto Cdp rileva 25 immobili di Stato. Mentre nel capital markets Telecom allunga il suo debito intervenendo sui bond e preparando una nuova emissione. 

 

Oltre i lateral
TAX DRIVER 
Giulio Andreani diventa senior advisor di Dla Piper. Con lui entrano nello studio anche Giuseppe Ferrara, Irene Avanzini e Alessia Nicoletti. Il settore si conferma tra i più dinamici del mercato. 

 

Lavori in corso
NUNZIANTE MAGRONE PUNTA A QUOTA 100
Nuovi ingressi a Milano e Roma che portano a 50 i professionisti dello studio in Italia e a 10 il numero dei soci equity. Ma l’obiettivo è raddoppiare le dimensioni attuali e consolidare il posizionamento nazionale. 

 

Periscopio
AVVOCATI SULLE TORRI
Dopo il successo della quotazione di Rai Way, scaldano i motori le operazioni Wind e Telecom Italia. Ecco quali sono gli studi legali più attivi nel settore. 

 

Il trend
DALLA SPECIALIZZAZIONE ALLA CONTAMINAZIONE
Quorum mette a segno un grosso lateral che rafforza la sua anima corporate. Intanto Trevisan & Cuonzo investe nel labour. Mentre Caneva allarga dall’Ip al societario. Ma nessuno pensa più a dare vita a strutture multipractice. Si punta su sinergie e settori contigui.

 

Fusioni e acquisizioni
ECCO I SIGNORI DELL’M&A
Il 2014 si è chiuso con un incremento del 39% delle operazioni segnalate rispetto all’esercizio precedente. Sul podio, a consuntivo d’anno, tre insegne italiane: Chiomenti, Gop e Nctm. Mentre i professionisti più attivi sono stati Giardino, Ghiglione, Gianni e Pedersoli. A Clifford Chance i deal più ricchi. 

 

L’intervento
ECCO PERCHÈ GLI STUDI LEGALI SONO FACILI PREDE DEI CYBER CRIMINALI
di marianna vintiadis

 

Basta Lumache
SOLO 12 MESI PER LA SOLUZIONE DELLE CAUSE COMMERCIALI
È uno degli obiettivi fissati Porgramma Strasburgo 2 messo a punto dal ministero della Giustizia assieme al direttore del Dog, Barbuto. Per il 2015 ci sono 50 milioni a disposizione. 

 

by financecommunity.it
ARKIOS ITALY, UN INDIPENDENTE TRA I BIG
Undicesima in Italia nella classifica Thompson Reuters 2014 nello small-cap, la boutique ha concluso in 5 anni 27 deal, tra i quali la vendita di Bimbo Store a Giochi Preziosi. «Il segreto è conoscere il business dell’azienda e comprenderne il valore al di là del fatturato». 
di laura morelli

 

LEGALCOMMUNITY ENERGY AWARDS 2015
Il settore ha i suoi protagonisti.
Noi li abbiamo celebrati lo scorso 19 gennaio.

 

Marketing e professioni
CINQUE MOSSE PER SCRIVERE UN COMUNICATO IN STILE 2.0
di graziella furci

 

Le tavole della legge
SIR SIMON, MESSICO E HAMBURGER
di giacomo mazzanti

 

AAA cercasi
La rubrica Legal Recruitment by legalcommunity.it registra questa settimana 12 posizioni aperte, segnalate da 4 studi legali: Baker & McKenzie, Morri Cornelli, Nctm (nelle sedi di Milano e Roma) e Russo De Rosa associati (nella sede milanese). 
I professionisti richiesti sono in totale 15 tra collaboratori, praticanti, neo-avvocati e neo-laureati. 
Le practice di competenza comprendono diritto del lavoro, giudiziale, corporate m&a, tmt e diritto tributario.

 

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