Nuova insegna dopo d’Urso: nasce Gatti Pavesi Bianchi
Anno nuovo, nome nuovo. Dal primo gennaio 2016 lo studio legale d’Urso Gatti Pavesi Bianchi cambierà la propria denominazione, a seguito della scomparsa dell’avvocato Carlo d’Urso, in “Gatti Pavesi Bianchi”. Cambia il nome ma non la strategia e l’obiettivo di posizionamento di mercato dello studio che intende confermare e rafforzare il progetto di sviluppo di una realtà indipendente sempre più radicata e focalizzata su M&A, capital market, private equity, restructuring e litigation.
Il rebranding segue la fusione dello scorso luglio con lo studio degli avvocati Carlo Pavesi e Stefano Verzoni, e il successivo ingresso dell’avvocato Stefano Grassani (proveniente dallo studio Pavia e Ansaldo), e si colloca in un momento di crescita della nuova realtà professionale: solo nei primi nove mesi dell’anno 2015, la law firm ha seguito 23 operazioni di fusione e acquisizione per un controvalore di oltre 13 miliardi di euro, qualificandosi come uno dei principali player del settore. Fra queste operazioni, la quotazione di Inwit, , il passaggio del controllo di Pirelli, la joint venture tra IntesaSanpaolo, Unicredit e KKR, la fusione tra Yoox e Net-A-Porter, l’aumento di capitale di Banca Carige e il passaggio di controllo di ICBPI.
«La nuova denominazione – spiega Luigi A. Bianchi (nella foto) – rappresenta un’ulteriore accelerazione del progetto di crescita dimensionale iniziato con Carlo d’Urso, in vista della costruzione di una realtà indipendente e che, anche grazie ai nuovi ingressi e alle competenze nel campo delle operazioni di finanza e M&A a livello nazionale e internazionale, è in grado di porsi nuove sfide, sia ampliando i servizi di consulenza e le proprie practice, sia allargando la presenza territoriale. Cambiamo quindi denominazione, ma confermiamo l’identità di Studio indipendente e di riferimento per il mercato italiano, con professionisti che condividono i medesimi valori».
Lo studio oggi conta oltre 70 avvocati, 13 soci equity, sedi a Milano e Roma.