IP e R&D: vantaggi fiscali e patent box. L’incontro da Masotti & Berger
Il convegno svolto nello studio Masotti & Berger è stato aperto dall’avvocato Alessandra Ferreri, che ha presentato le principali caratteristiche dei diversi titoli di proprietà industriale, sottolineando l’opportunità strategica prima che fiscale di una loro corretta protezione.
I vantaggi infatti sono molteplici: dall’acquisto di posizione dominante nel mercato di riferimento, alla possibilità di espansione in nuovi mercati, senza dimenticare, alla luce dell’esperienza di altri Paesi, la maggiore possibilità di accesso a contributi finanziari. Con l’approvazione del pacchetto “patent box” nella Legge di Stabilità 2015, l’Italia si inserisce, pur con ritardo, nel novero di Paesi (già 13 solo in Europa) che hanno deciso di concedere una significativa riduzione della tassazione sui redditi derivanti dalla concessione in licenza o dall’utilizzo diretto di brevetti, marchi anche commerciali, disegni, modelli, know-how.
Con la sua presentazione, la dottoressa Francesca Masotti ha descritto le caratteristiche della “patent box” italiana, mettendo in luce i numerosi vantaggi e l’aderenza alle raccomandazioni Ocse, in tema di concorrenza fiscale dannosa. È stato inoltre evidenziato come lo scopo della Patent Box sia quello di riportare in Italia almeno parte del “made in Italy” a vario titolo espatriato nel corso degli anni. Il raggiungimento di tale obiettivo potrà essere verificato solo con il decreto attuativo con cui saranno chiariti i meccanismi operativi della detassazione dei redditi derivanti da brevetti e marchi.
Con l’ultimo intervento, il dottor Riccardo Garegnani ha ricordato che il regime fiscale italiano prevede un trattamento estremamente favorevole per le spese di ricerca, consentendone la deduzione integrale nell’anno in cui sostenute, ma sottolineando la centralità di una loro corretta impostazione contabile e della loro corretta esposizione in bilancio, non sempre coerente con la massimizzazione dei vantaggi fiscali.