Copyright e Direttiva Barnier, il governo “tifa” Siae
Non è una strada in discesa quella che dovrebbe portare editori e autori alla libertà di scelta, per autori ed editori, in materia di diritto d’autore. Il tema è stato al centro di un convegno alla LUISS, organizzato dallo studio DIKE e dedicato agli “effetti della Direttiva Barnier (2014/26/UE) nel mercato Italiano e Paneuropeo della gestione dei diritti d’autore e connessi”.
Oggi l’Italia, caso unico in Europa, riserva a un “solo soggetto” la gestione dei diritti d’autore, la Direttiva comunitaria Barnier, attualmente in discussione al Senato, dovrebbe modificare lo scenario con una vera e propria rivoluzione per gli artisti italiani e per un mercato che vale milioni e milioni di euro.
L’avvocata Maria Francesca Quattrone (nella foto), fondatrice dello studio legale DIKE, specializzato in diritto d’autore e in proprietà intellettuale ed industriale, ha ricordato che l’Italia è in ritardo nel percorso di approvazione della legge delega che servirà a recepire la direttiva.
Tuttavia, Giovanni Pitruzzella, presidente dell’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato, ha sottolineato che l’attuazione della norma non imporrà «la liberalizzazione del settore» anche perché, secondo il giurista, la direttiva non si esprime in questo senso. Allo stesso tempo però, il presidente ha invitato a guardare quanto fatto in altre giurisdizioni e a puntare a rendere più efficiente il mercato. «Tendenzialmente, il passaggio dai monopoli all’apertura dei mercati, porta benefici economici».
Per parte sua, invece, Luca Scordino, Consigliere di Gestione Siae, che ha ricordato che la direttiva punta «all’aggregazione dei repertori contro la polverizzazione del diritto d’autore». E va detto, come ha ricordato Paolo Marzano, Presidente del Comitato Consultivo Permanente per il diritto d’autore, che «il Governo punta a mantenere il mnonopolio legale della Siae visto il ruolo sociale che essa svolge».
Ovviamente, ben altre sono le aspettative degli operatori che puntano a inserirsi in questo mercato, come Davide D’Atri, numero uno di Soundreef, il quale ha sottolineato l’importanza della pluralità dell’offerta e ha auspicato l’assenza di conflittualità.
Al dibattito, inoltre, hanno partecipato Gaetano Blandini, Direttore Generale Siae, Laurence Pawley, capo del dipartimento Intellectual Copyright Office UK, Mario Libertini, docente di diritto commerciale e Gustavo Olivieri, Docente di Diritto della Concorrenza e dell’Innovazione alla Luiss School of Law.
Durante la tavola rotonda sono intervenuti, tra gli altri, Federico Morando (Creative Commons), Carlotta Ca Zorzi (La7, Responsabile Affari Legali), Stefano Selli (Mediaset, Direttore Affari Istituzionali), Gianluigi Chiodaroli (Itsright), Andrea Miccichè (Nuovo Imaie), Alessandra De Marco (Presidenza del Consiglio dei Ministri), Claudio Buja (Universal Music Publishing Italia).
Di fondamentale importanza in particolare, secondo Quattrone, «la trasparenza verso gli artisti sui loro diritti gestiti dalle collecting, da implementare con campagne informative su cosa significa essere titolare di un diritto d’autore o connesso anche in termini economici e sulle le modalità di riscossione dei compensi e regole per una maggior trasparenza e accessibilità sui dati detenuti dalle società di collecting e dagli utilizzatori. Questi due aspetti permetteranno maggiore consapevolezza e una diminuzione del numero dei titolari dei diritti spesso non identificati o identificabili che al momento generanno fondi, non distribuiti agli artisti, nelle casse delle collecting».
Sul canale youtube dello studio, si possono ascoltare le principali considerazioni di Giovanni Pitruzzella, Presidente dell’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato, Davide D’Atri, AD di Soundreef, Luca Scordino, SIAE, Paolo Marzano, Presidente del Comitato Consultivo Permanente per il diritto d’autore, Maria Francesca Quattrone, Fondatrice Studio DIKE e Gustavo Olivieri, Docente di Diritto della Concorrenza e dell’Innovazione alla Luiss School of Law.