Google vince con Hogan Lovells sul diritto all’oblio
Il Tribunale di Milano ha recentemente pubblicato due importanti decisioni in materia di diritto all’oblio nel contesto dei servizi offerti dai motori di ricerca.
Con due distinte sentenze del 17 e 31 maggio 2016, la prima sezione del Tribunale di Milano ha rigettato le richieste di deindicizzazione formulate da un imprenditore e da un consulente aziendale rispetto a notizie giornalistiche relative a inchieste giudiziarie che li avevano visti coinvolti a diverso titolo. Si tratta delle prime due decisioni del Tribunale di Milano in materia di diritto all’oblio rispetto all’indicizzazione operata dai motori di ricerca dopo la sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea nel caso Google Costeja.
Confermando i provvedimenti precedentemente resi dell’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali, il Tribunale di Milano ha da un lato dichiarato l’assenza di qualsiasi coinvolgimento da parte di Google Italy S.r.l. e dall’altra ribadito che l’interesse collettivo ad avere accesso a notizie non obsolete e relative a persone che svolgono un ruolo nella vita pubblica quali imprenditori e professionisti prevale su quello dei soggetti interessati alla rimozione dei propri dati personali nell’ambito del servizio di indicizzazione reso da un motore di ricerca.
Google, con la in-house Marta Staccioli, è stata assistita da un team di Hogan Lovells composto dal counsel Massimiliano Masnada, dal senior associate Alberto Bellan e dal partner Marco Berliri.