QUOTAZIONE POSTE, C’E’ IL DPCM. CLIFFORD CHANCE CON LA SOCIETA’
Semaforo verde da parte del governo Renzi. La privatizzazione di Poste s'ha da fare. L'esecutivo ha varato i decreti per la privatizzazione. In campo ci sono i legali di Gianni Origoni Grippo Cappelli e i banchieri di Lazard per il Tesoro. Mentre la società guidata da Francesco Caio si fa assistere dagli avvocati di Clifford Chance e dagli advisor di Rotschild. Il dpcm firmato ieri conferma per le Poste (che hanno incassato da Fitch l'innalzamento dell'outlook da negativo a stabile) la privatizzazione attraverso quotazione in Borsa, anche in più tranche da realizzare nei prossimi anni. Il team di Clifford Chance che assiste Poste è fromato dai soci Paolo Sersale, Aristide Police e Carlo Felice Giampaolino, coadiuvati dall'associate Stefano Parrocchetti. Si parte con una quota pari al 40% del capitale da vendere a investitori istituzionali e a risparmiatori. Il comunicato di palazzo Chigi ribadisce che «potranno essere previste per i dipendenti del gruppo Poste forme di incentivazione, tenuto conto anche della prassi di mercato e di precedenti operazioni di privatizzazione, in termini di quote dell'offerta riservate(tranche riservata e lotti minimi garantiti) e/o di prezzo(come la bonus share maggiorata) e/o di modalità di finanziamento». I global coordinator dell'operazione dovrebbero essere Citi, Bofa Merrill Lynch e Mediobanca. Mentre ancora non si conoscono i nomi dei bookrunner.