Delfino Willkie Farr e BonelliErede nella proposta di salvataggio di Officine Maccaferri
Assistita da BonelliErede, Officine Maccaferri e la sua holding Seci hanno accettato la proposta di salvataggio avanzata da Ad Hoc Group (Ahg), il gruppo di obbligazionisti che detiene il 54% del bond da 190 milioni di euro a cedola 5,75% e scadenza 2021, composto da Carlyle e dai suoi coinvestitori, per i quali ha agito lo studio Delfino Associati Willkie Farr & Gallagher.
In dettaglio, secondo quanto risulta a legalcommunity, Delfino Associati Willkie Farr & Gallagher con un team guidato da Bruno Cova (nella foto) e composto dal senior associate Juljan Puna, dalla junior associate Sara Artelli oltre ad altri professionisti che hanno seguito aspetti particolari come Leonardo Frediani per tax, Francesca Petronio e Fabio Cozzi per litigation.
Con Delfino Associati Willkie Farr & Gallagher sta lavorando anche Milbank per la parte di diritto inglese e USA.
Officine Maccaferri, come accennato, è assistita da BonelliErede e in particolare da un team composto tra gli altri da Vittorio Lupoli, Paolo Oliviero, Lucio Guttilla e Proskauer per UK e USA.
Il buon esito dell’operazione è legato all’ottenimento delle autorizzazioni del tribunale nell’ambito della ristrutturazione del suo debito.
L’offerta di Ahg prevede un finanziamento ponte fino a 60 milioni di euro, a fronte dell’emissione da parte della società di un prestito obbligazionario quotato presso l’MTF della Borsa di Vienna o altre borse approvate, della durata di almeno 18 mesi; il finanziamento sarà sostituito da un finanziamento a lungo termine super-senior dopo la ristrutturazione, sempre di almeno 60 milioni e nella stessa forma del primo, con una durata di almeno 4 anni, con interessi e commissioni nei limiti della legge italiane e una protezione dal rimborso anticipato il primo anno; la cassa derivante dal finanziamento ponte sarà impiegata per finalità aziendali di Officine Maccaferri e delle controllate; gli attuali bondholder si ritroveranno con il 96% del capitale della società e Seci si diluirà al 4%; dopo il rifinanziamento del finanziamento ponte con il finanziamento a lungo termine, una parte di quest’ultimo (inizialmente ipotizzata in 30 milioni di euro, ma che potrà essere, in ogni caso, maggiore o minore di tale importo) può, a discrezione dei finanziatori (Ahg), essere convertita in circa l’83% delle azioni ordinarie della società in circolazione e diluire al 13% le azioni attribuite agli obbligazionisti attuali.