I legali di Riva Fire contro l’insolvenza

Luisa Torchia, Alessandro Triscornia (nella foto), Nicola Rondinone, Sirio D’Amanzo e Francesca Luchi sono gli avvocati che affiancano Riva Fire, la holding proprietaria formale del 90% dell’Ilva, e alcuni suoi soci nell’impugnazione della dichiarazione dello stato di insolvenza dell’Ilva.

I legali sostengono che, a essere insolvente non sia la persona giuridica Ilva, ma l’impresa soggetta a commissariamento straordinario. Si tratta di un punto di vista che vuole porre una netta distinzione fra le responsabilità della gestione degli azionisti privati – fino a quando questi hanno avuto l’effettivo controllo dell’azienda – e le responsabilità riconducibili, invece, ai commissari.

Torchia è una giurista, allieva di Massimo Severo Giannini e Sabino Cassese, che attualmente insegna diritto amministrativo presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Roma III ed è presidente dell’Istituto di Ricerche sulla Pubblica Amministrazione. Ha ricoperto il ruolo di consigliere giuridico del presidente del consiglio dei ministri Romano Prodi nel governo Prodi I e nel Governo Prodi II nonché di consigliere giuridico del ministro della funzione pubblica Franco Bassanini nel Governo D’Alema II e nel Governo Amato II. È stata inoltre consigliere di amministrazione della Cassa Depositi e Prestiti e membro della Commissione indipendente per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle amministrazioni pubbliche.
Alessandro Triscornia, invece, è name partner della boutique legale d’affari Giliberti Pappalettera Triscornia, studio in cui lavora anche Sirio D’Amanzo.
Quanto a Nicola Rondinone, è ordinario di diritto commerciale alla Liuc di Castellanza, presidente della Camera Civile di Milano è esperto di diritto fallimentare. Infine, Francesca Luchi, avvocato dello studio di Guido Rossi (e moglie del grande giurista) che già a gennaio aveva affiancato i Riva assieme a Giliberti Pappalettera Triscornia nella redazione delle «le linee guida di una proposta concreta di salvataggio e rilancio dell’Ilva» che avrebbero dovuto evitare il ricorso alla Marzano da parte dei commissari.

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