Concordato Interporto di Venezia e Cia, creditori al voto

Il Tribunale di Venezia ha dichiarato aperte le operazioni di voto per i creditori dei concordati di Interporto di Venezia e di Centro Intermodale Adriatico e di altre 5 società coinvolte nel salvataggio delle aziende del Gruppo De Vecchi, attive nel settore portuale di Marghera, e gravate da circa 130 milioni di euro di debiti.

Dopo circa 2 anni di lavoro da parte dei nuovi amministratori Umberto Lago, Roberto Reboni e Armando Bonetto, assistiti per la parte legale dallo studio La Scala, la parola passa ai creditori, i quali dovranno esprimersi su un piano senza precedenti in termini di complessità tecnica, che coinvolge circa 70 dipendenti diretti ed un indotto di centinaia di famiglie.

L’operazione di restructuring evita quindi quelle gravi ricadute sul piano occupazionale e sulla inevitabile desertificazione di una infrastruttura tanto rilevante nel contesto dell’economia, non solo locale, che sarebbero certamente causate dal fallimento. Il piano si basa su una articolata serie di operazioni societarie straordinarie tra loro connesse, che con l’omologa consentirebbe la quasi totale soddisfazione dei creditori privilegiati e chirografari. La complessità dell’operazione ha richiesto l’assistenza di molti professionisti e advisor, anche locali.

La Scala ha impegnato un team composto da numerosi avvocati della sede di Milano e Padova, specializzati in restructuring, corporate, concorsuale e civile, guidati dagli avvocati Giuseppe La Scala, Riccardo Bovino e Simone Bertolotti.

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