EY al fianco di Dema nell’accordo con Bybrook e Morgan Stanley
Dema, società campana attiva nella componentistica tecnologica nel settore aeronautico, assistita dall’avvocato Francesco Marotta (EY Restructuring Law Leader per l’Europa) e dall’avvocato Gaetano Ruggiero ha ottenuto dal Tribunale di Nola l’autorizzazione a contrarre un finanziamento ponte col Fondo di investimento inglese ByBrook in partnership con Morgan Stanley, assistiti da Maurizio Delfino e Simone Olivetti dello studio Delfino Wilkie Farr & Gallagher, ai sensi dell’articolo 182 quinquies comma 1 L.F. riconoscendo la prededucibilità al suddetto finanziamento.
La finanza ponte permette di salvaguardare la continuità aziendale di una realtà industriale di alto livello tecnologico che impiega oltre 800 dipendenti principalmente nel polo di Somma Vesuviana e Pomigliano, ed è propedeutico all’investimento di oltre 50 milioni di euro che, al verificarsi delle condizioni previste negli accordi, Bybrook e Morgan Stanley potranno immettere nelle casse di Dema.
Il provvedimento costituisce una delle applicazioni più significative di autorizzazione di finanza interinale rilasciata ai sensi dell’art 182 quinquies primo comma, nell’ambito di un procedimento ex art 182 bis VI comma.
L’intervento di finanza ponte rientra nell’ambito di una operazione straordinaria più ampia nella quale Bybrook, condizionatamente all’omologa del menzionato accordo di ristrutturazione, intende acquisire la maggioranza di Dema e assicurare il futuro del business e dell’azienda. Un’operazione straordinaria che sta arrivando ad una conclusione molto positiva dopo diverse complessità.
Dema, infatti, aveva ottenuto l’omologa di un accordo ex art. 182bis e ter L.F. nel Marzo 2014, ma il perdurare delle tensione finanziaria aveva portato comunque l’azienda a ricercare il supporto di un investitore in equity finalmente individuato in un fondo americano. Quest’ultimo, tuttavia, il 15 novembre 2016, giorno previsto per il closing, annuncia l’intenzione di non voler procedere.
All’indomani del ritiro del fondo americano dalla trattativa, quando le speranze di salvataggio di Dema apparivano prossime allo zero, Dema ha deciso di rafforzare la squadra degli advisor incaricando Marotta di supportare il processo per la parte legale, ampliando l’incarico del team financial di EY guidato dal neo partner del restructuring Stefano Vittucci, insieme a Edoardo Giudice, per la predisposizione del piano industriale di risanamento e la definizione dei profili finanziari degli accordi con i principali creditori e con il ceto bancario, e confermando lo Studio Casucci Di Tardo per la negoziazione degli accordi con i principali clienti di Dema quali Leonardo, Boeing e Bombardier e la predisposizione dei contratti di investimento con Bybrook.
La scelta di Dema, consigliata da Marotta, di insistere nella ricerca di un partner industriale e finanziario, gestendo nel frattempo le complesse situazioni con i creditori, si è alla fine rivelata vincente portando all’interessamento di ByBrook all’operazione grazie anche alla immediata e proficua collaborazione intavolata da tutti gli advisors di Dema sia con lo studio Delfino Wilkie Farr & Gallagher, coinvolto nell’assistenza agli investitori, che con Morgan Stanley.
Fondamentale, durante tutto il percorso, il ruolo dell’Ad di Dema , Vincenzo Starace, che ha sempre dato impulso al processo e non ha mai smesso di credere nel salvataggio della sua azienda e degli 800 posti di lavoro, così come l’attività di assistenza prestata dal professor Maurizio Leo e dal dottor Lucio Visciano nella discussione dei complessi accordi con l’Agenzia delle Entrate e con gli Istituti Previdenziali. Ora le prospettive di giungere ad una omologa dell’accordo di ristrutturazione del debito ex art 182 bis – che, dopo quella sulla finanza ponte, attende la definizione di alcune ultime negoziazioni e l’approvazione definitiva dei due asseveratori Luciano Bifolco e Paolo Omodeo Salè – appaiono più concrete.