I desk italiani provano a fare sistema
È ancora presto per parlare di un vero e proprio “network”, ma l’idea va in quella direzione. E ha iniziato a prendere forma oggi 25 settembre a Milano, in questo primo incontro fra i desk italiani di 7 studi legali quali Bartolome Briones dalla Spagna, Bonn Steichen & Partners dal Lussemburgo, Racine dalla Francia, Wiercinski, Kwiecinski, Baehr dalla Polonia, Atkp dalla Russia, Grm dall’Inghilterra e Gwa dalla Cina.
Un appuntamento che sembra essere di fatto l’inizio di un percorso a lungo termine e che prevede, come prossimo passo, un secondo appuntamento nei primi mesi del 2016 sempre a Milano.
L’obiettivo è quello di rappresentare un «collante, legale ma anche strategico, tra i vari Paesi di appartenenza e le imprese italiane che vogliono internazionalizzarsi, nonché perfezionare il servizio che già offriamo con i nostri desk», spiega Domenico Di Bisceglie dello studio Wkb di Varsavia.
Durante il meeting, i rappresentanti degli studi legali, che si sono incontrati per la prima volta, hanno presentato il proprio studio e le aree di business di interesse per ciascun Paese, dagli appalti pubblici all’energia, passando per l’industria. «Inizialmente c’è stata molta curiosità da parte di tutti – racconta l’avvocato– e anche se l’ipotesi network è ancora prematura per noi è stato importante esserci conosciuti e soprattutto aver deciso di tenerci in contatto, innanzitutto creando una mailing list comune».
L’incontro, spiega Di Bisceglie, aveva come fine quello di «esaminare quali fossero le possibilità di una collaborazione, approfondire la conoscenza reciproca, accrescere le proprie competenze e capire i problemi comuni» come ad esempio «la difficoltà di far comprendere al cliente italiano che va in un altro Paese quali sono le differenze da un punto di vista legale e di approccio al business». Ma soprattutto valutare le opportunità di business che derivano dall’incontro di Paesi diversi, domanda da un lato offerta dall’altro e dalla cooperazione fra studi che in comune hanno l’interesse per l’Italia. «Per noi l’Italia è un paese strategico – continua il legale – le imprese vogliono operare all’estero e hanno sempre più bisogno di professionisti che li aiutino in questo percorso».