Avvocati d’affari: ecco i compensi per i collaboratori

Mag mette sotto la lente i guadagni negli studi associati: dalla pratica fino alla nomina a socio “salariato”

 

Si parte da 20mila per arrivare a guadagnare 150mila euro. È questo il percorso di crescita economica negli studi legali associati attivi in Italia stando ai risultati del focus curato da Mag sulla situazione dei collaboratori. Ovviamente si tratta di una media. Una fotografia parziale della realtà che, invece, cambia notevolmente a seconda che lo studio con cui si collabora sia uno studio nazionale, una boutique o una realtà internazionale. E in ogni caso si tratta di uno scenario lontano anni luce da quella che è la condizione reddituale della stragrande maggioranza degli avvocati del Paese. Il reddito Irpef medio, secondo i dati della Cassa Forense è di 37.505 euro l’anno. Se si escludono dal calcolo le donne, questo sale a 55.503 euro. Ma per arrivare a guadagnare 77mila euro l’anno, un avvocato (uomo) italiano deve raggiungere mediamente i 65-69 anni. I collaboratori degli studi legali d’affari, invece, raggiungono una cifra di poco più bassa (75mila euro) al massimo dopo otto anni dal superamento dell’esame di Stato.

NON SI LAVORA GRATIS
Un dato confortante è quello che conferma il fatto che negli studi d’affari nessuno lavora gratis. Nemmeno i praticanti al primo anno. I compensi, mediamente, si attestano tra un minimo di 20mila euro e un massimo di 29mila euro, che solitamente si raggiunge al termine dell’ultimo anno di pratica. Anche in questo caso si parla di cifre medie. Nelle boutique più piccole, un praticante al primo anno può partire anche con un compenso di 7.200 euro. Mentre ci sono studi internazionali dove un praticante al terzo anno può arrivare a guadagnare anche 35.700 euro. A proposito di praticanti, è interessante segnalare che il 70% degli studi che hanno partecipato a questa analisi afferma di tenere conto dell’Università in cui si è formato il giovane giurista candidato a un posto da trainee. Allo stesso tempo, invece, quando si tratta di selezionare gli associate, ovvero i collaboratori dello studio, il 90% ha risposto di non tenere conto di quale sia in foro in cui l’avvocato aspirante collaboratore ha superato l’esame di Stato. Inoltre, quasi in un caso su due, gli studi d’affari non bloccano la crescita economica di un legale in caso di mancato superamento dell’esame.
 

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COMPENSI IN CALO
Rispetto a cinque anni fa, i compensi dei collaboratori negli studi d’affari risultano in calo confermando il persistere del trend ribassista che già era stato evidenziato nel 2012 (si veda il numero 4 di Mag). Per un associate a inizio carriera, la retribuzione media nei primi tre anni oggi si aggira tra un minimo di 37mila e un massimo di 50mila euro l’anno. Cinque anni fa, invece, si raggiungeva un massimo di quasi 59mila euro con un minimo mediamente attestato a 36mila euro. Il calo è ancora più evidente se si va ad analizzare la media dei compensi dei senior associate ovvero dei collaboratori tra il sesto e ottavo anno di attività. Nel 2012, gli avvocati con quest’anzianità avevano un compenso medio di 114,8 mila euro che in alcuni casi toccava punte di 163 mila euro (nel 2008 si poteva arrivare anche a 246mila). Secondo la rilevazione appena condotta da Mag, invece, il compenso minimo medio per gli associate tra il sesto e l’ottavo anno di attività è di 75mila euro, mentre quello massimo è mediamente attestato sui 115mila euro. Un altro dato che emerge chiaramente è l’allungamento del percorso di carriera. Il “grado” di senior associate non rappresenta più l’ultimo scalino prima della partnerhip. Quasi tutti gli studi prevedono la figura del counsel e quella del socio salary (o salaried). Mediamente, un counsel può guadagnare da un minimo di 95mila a un massimo di 130mila euro l’anno. Poco più alto è il compenso medio di un socio salariato che può andare da un minimo di 97mila a un massimo di 150mila euro. Detto questo non mancano studi che sottolineano di aver aumentato il livello dei compensi per gli associate nell’ultimo anno. Si tratta del 30% sul totale di chi ha risposto. Gli aumenti si sono attestati, in questi casi tra un minimo del 5% e un massimo del 21%.

STUDIO CHE VAI COMPENSO CHE TROVI
?Come noto, le dimensioni e la nazionalità degli studi legali influiscono molto sui livelli retributivi riconosciuti ai collaboratori. Interessante osservare anche che tra boutique possono esserci significative differenze a livello di compensi a seconda che si tratti di boutique specializzate o meno. Gli studi che continuano a riconoscere i compensi più elevati ai loro collaboratori sono gli internazionali. Qui un associate all’ottavo anno di attività mediamente può guadagnare tra un minimo di 110mila euro e un massimo di 155mila. In uno studio nazionale o in una super boutique il compenso di un associate all’ottavo anno può andare mediamente da un minimo di 88mila a un massimo di 107mila euro. Nelle boutique un professionista con questo livello di anzianità può portare a casa tra un minimo di…

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