Gatti Pavesi Bianchi, pronti ad aprirsi e a crescere
«La professione è fatta di incontri, di casualità, esperienze simili e compatibilità. Questo è uno studio pronto ad aprirsi e a crescere con realtà compatibili. Ed è una sfida molto importante». Nella stanza, al primo piano dell’elegante palazzo di Piazza Borromeo a Milano, ci sono solo poltrone. Un tempo, invece, c’era una scrivania: quella di Carlo d’Urso. Dopo la sua scomparsa, lo studio ha cambiato nome, è diventato Gatti Pavesi Bianchi, ma ha conservato lo spirito e lo stile che il fondatore aveva deciso di dare all’associazione. La sua stanza è diventata un luogo dove i soci si ritrovano per confrontarsi sulle cose importanti. Discutere e riflettere su dove sta andando il mercato e su cosa punta a diventare lo studio. Non è un caso, quindi, che i name partner Francesco Gatti, Carlo Pavesi e Luigi Arturo Bianchi, abbiano deciso di incontrare in questa stanza MAG.
L’insegna Gatti Pavesi Bianchi ha portato a termine il suo primo anno di attività con risultati importanti. Per parlare del solo m&a (settore principale d’attività) lo studio ha lavorato a 38 deal per un valore complessivo di 14,5 miliardi di euro (si veda il numero 73 di MAG). I ricavi sono cresciuti del 20% rispetto all’esercizio precedente attestandosi a 38,5 milioni di euro e consegnando a Gatti Pavesi Bianchi il primato tra le cosiddette superboutique nazionali nonché confermando il ruolo dello studio quale concorrente diretto delle più grandi realtà attive nel Paese. «Nelle operazioni, oggi, non conta la dimensione ma la capacità innovativa, la competenza tecnica, il commitment», dice Bianchi. «Abbiamo un core business molto chiaro, rappresentato dalla parte corporate e transactional. E abbiamo una dimensione ritagliata su un mercato non enorme qual è quello italiano», aggiunge Pavesi. «Lo studio», s’inserisce Gatti, «è concentrato a fare bene le cose che sa fare e impegnato a farle sempre meglio. Il nostro modello operativo è essere innovativi e responsabili per le nostre scelte».
Il concetto di innovazione torna molte volte nelle parole di Francesco Gatti. E la cosa interessante è osservare come…
PER CONTINUARE A LEGGERE L’ARTICOLO CLICCA QUI E SCARICA LA TUA COPIA DI MAG. È GRATIS!