ANCHE UN PO’ D’ITALIA NELL’OPA DI BONOMI SU CLUB MED

Come anticipato lo scorso 27 maggio, c'è Cleary Gottlieb al fianco della Bi-Invest della famiglia Bonomi che, attraverso la società francese Global Resorts, appositamente costituita e controllata da Investindustrial, ha annunciato l'Opa su Club Med.

L'operazione ha la sua testa a Parigi dove il socio Pierre-Yves Chabert assieme a Sophie de Beer segue i profili di corporate M&A. Ma anche Milano sta avendo un ruolo di primo piano nell'operazione. Infatti, il socio Carlo de Vito Piscicelli (nella foto) assieme all'associate Alessandro Gennarino e al socio parigino Valérie Lemaitre stanno seguendo il finanziamento. 
A proposito di banche, gli istituti garanti, ovvero Banca Imi e Unicredit, sono stati assistiti da un team cross border (Italia, Londra, Francia) di Clifford Chance composto in Italia dal socio Charles Adams e dagli associate Miranda Morozzo e Paolo Ballerini.

Quella di Bi-Invest è una contro Opa. Infatti, l'offerta punta a scalzare quella depositata da Gaillon Invest (che riunisce i cinesi di Fosun e Ardian, l'ex Axa Private Equity). La società di Andrea Bonomi, però, ha messo sul tavolo 21 euro per azione (22,4 per le obbligazioni convertibili) e cioè 790 milioni per l'intera società (il cui enterprise value sale con i debiti a 870 milioni), il 22% in più dell'offerta di Gaillon (ferma a 17,50 euro).

Quanto ai tempi, l'offerta dovrebbe chiudersi tra fine agosto e inizio settembre.

La palla, a questo punto passa al consiglio di amministrazione di Club Med, guidato da Henri Giscard d'Estaing (figlio dell'ex presidente della Repubblica). Nelle scorse settimane, il manager si era palesemente mostrato a favore dell'offerta di Gaillon e ostile all'intervento di Bonomi (che aveva rastrellato l'11% del capitale diventando il primo azionista). Se Bonomi dovesse avere la meglio, come sembra probabile, Giscard d'Estaing potrebbe fare un passo indietro e dimettersi.

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