Puri Bracco Lenzi vince per Shell nel contenzioso sull’importazione di gasolio
Con una sentenza destinata a fare scuola, la commissione tributaria provinciale di Udine ha accolto il ricorso di Shell (ora KRI) contro l’avviso di accertamento emesso dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli, riguardante il preteso aggiramento del regime di sospensione delle accise, per quasi 1 milione di euro, relativamente al gasolio inviato dall’Italia alla Repubblica Ceca; gasolio che però, secondo le autorità doganali, non sarebbe mai giunto a destinazione.
Il team dello Studio Puri Bracco Lenzi incaricato della difesa – composto dal professor Paolo Puri (nella foto), socio, e dagli avvocati Mario del Vaglio e Michele Marzano, rispettivamente associato e collaboratore senior dello Studio – ha fatto leva sulle anomalie dell’operato della Dogana friulana: l’accertamento infatti è stato notificato dalle Dogane di Udine, dopo che analogo provvedimento era stato emesso dall’autorità doganale ceca, nell’incertezza sul luogo in cui la merce fosse stata effettivamente “sdoganata” e quindi assoggettabile ad imposta, e in attesa di conoscere l’esito del concomitante giudizio incardinato in Repubblica Ceca. Tuttavia, secondo le tesi dei difensori, condivise dalla CTP di Udine, l’Amministrazione non può emettere un titolo impositivo per ragioni di semplice cautela, quando essa stessa ha dei dubbi sulla fondatezza della propria pretesa.
La sentenza, che sarà con ogni probabilità impugnata dalle Dogane, rappresenta un precedente importante e un unicum nel panorama giurisprudenziale, spendibile ogniqualvolta il contribuente si veda recapitare atti impositivi in cui l’Amministrazione finanziaria si esprime con formule dubbiose, incerte o perplesse, incompatibili coi principi di trasparenza ed efficacia che dovrebbero reggerne l’azione.