FOTOVOLTAICO, WATSON FARLEY CON 50 OPERATORI ALLA COMMISSIONE UE

Watson Farley & Williams patrocina in Commissione Europea gli interessi di oltre 50 operatori, attivi nel settore delle energie rinnovabili da fonte solare, a seguito dell’approvazione dell’articolo 26 del D.L. 91/2014 (cosiddetto “spalma incentivi”), denunciando la violazione, da parte dello Stato Italiano, della Direttiva 2009/28/CE, nonché di norme e principi di diritto dell’Unione Europea.

La norma denunciata, con effetti retroattivi, impone a tutti i beneficiari di incentivazione alla vendita di energia prodotta da impianti fotovoltaici di potenza superiore a 200 kW di scegliere tra la riduzione dell’8% delle tariffe da percepire e la diluizione del periodo di incentivazione da venti a ventiquattro anni.

Il team di Watson Farley è coordinato da Eugenio Tranchino, coadiuvato dai colleghi Cristina Martorana e Luca Sfrecola. «L’articolo 26», spiega Tranchino, head of Italy di Watson Farley & Williams, «viola la disciplina comunitaria relativa alla riduzione delle emissioni di gas serra e alla promozione dell’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, ed integra un comportamento illegittimo dello Stato Italiano, sempre alla luce del diritto dell’Unione Europea in tema di incentivazione alla produzione di energia da impianti fotovoltaici, in violazione della Direttiva 2009/28/CE, del principio del legittimo affidamento e di svariate altre normative e principi di diritto comunitario».

«I denuncianti», prosegue l’avvocato Tranchino, «sono società che hanno maturato un’ampia esperienza nel settore tramite investimenti in Italia e all’estero, realizzando impianti fotovoltaici per diverse centinaia di MW di potenza nominale. Un urgente intervento della Commissione Europea appare pertanto quanto mai opportuno per far sì che il Governo italiano riconsideri il metodo seguito per l’adozione dell’Articolo 26, che compromette la stabilità degli investimenti nelle rinnovabili e, più in generale, la fiducia che operatori e cittadini nutrono nel principio cardine della certezza del diritto».

 

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