FOOD M&A, ECCO I 10 PROTAGONISTI DEL SETTORE

Il deal è servito. Il 27 marzo c'è stato il closing dell'operazione che ha visto l'ingresso di 21 Investimenti in Forno d'Asolo, società attiva nella produzione e commercializzazione di croissant e prodotti di pasticceria da forno surgelati dolci e salati. Di Tanno e Associati ha assistito un pool di banche, composto da Banca Popolare dell’Emilia Romagna (banca agente), Banca Popolare di Milano, Banca Popolare Friuladria, MPS Capital Services Banca per le Imprese e Unione di Banche Italiane, nel finanziamento strutturato concesso a FDA S.p.A. (controllata indirettamente dal fondo 21 Investimenti II), a supporto dell’investimento in Forno d’Asolo S.p.A. Il team dello studio legale e tributario Di Tanno e Associati, guidato dal partner Marco Carbonara, ha curato gli aspetti legali del finanziamento. FDA è stata assistita per gli aspetti legali relativi al finanziamento da Hogan Lovells Studio Legale con il partner Carlo Massini, coadiuvato da Ilaria Parrilla e Giulia De Amico e per l’arrangement da Essentia Advisory.
L’età dell’oro del food italiano si sta trasformando in una straordinaria occasione di business per gli avvocati d’affari italiani sempre più impegnati a vendere o comprare i gioielli a monte o a valle della filiera industriale del cibo made in Italy. Nei giorni precedenti, La Torre Morgese Cesàro Rio, con un team composto da Massimo La Torre e Leopoldo Giannini ha assistito Adolfo Valsecchi nell’investimento in Generale Conserve, gruppo attivo nel mercato della produzione e commercializzazione del tonno noto con il marchio “Asdomar”. Generale Conserve è stata assistita da Munari Giudici Maniglio Panfili & associati e in particolare dall'avvocato Andrea Blasi.
OPERAZIONI DA OLTRE UN MILIARDO DI EURO. Secondo le stime elaborate da Mag by legalcommunity.it dal primo gennaio 2013 al 14 marzo 2014, il comparto ha (è proprio il caso di dire) alimentato affari per 1,015 miliardi di euro con operazioni che hanno interessato tanto i retailer quanto i produttori di materie prime. E il trend sembra destinato a continuare stando a guardare le mosse dei grandi capitali. Si pensi alle risorse che il Fondo strategico italiano (Fsi) sta mettendo in moto grazie a una serie di joint venture con alcune delle più ricche casseforti straniere.
DIECI PROTAGONISTI DEL MERCATO. Quello agroalimentare è un settore che conta 6.250 aziende e un fatturato complessivo di oltre 33 miliardi di euro. La parcellizzazione del comparto fa sì che anche l’universo degli studi legali che hanno occasione di lavorare con gli operatori interessati a questo comparto appaia decisamente variegato. ?Negli ultimi cinque anni, l’industria del food ha dato lavoro a più di 50 insegne legali d’affari con sede in Italia. Anche se va detto che dieci di queste associazioni professionali hanno firmato quasi un deal su due (49,6%).? Le realtà con la maggiore market share nel settore, secondo le stime elaborate da Mag by legalcommunity.it, sono Gianni Origoni Grippo Cappelli (9%) seguito da Chiomenti (8,4%) e Blf (6,6%). Subito fuori dal podio, invece, si trovano d’Urso Gatti (6%), Bonelli Erede Pappalardo (5,7%) ed Nctm (3,8%).?

PER LEGGERE L'APPROFONDIMENTO, SCARICA GRATIS L'ULTIMO NUMERO DI MAG BY LEGALCOMMUNITY.IT

SHARE