SAIPEM, ILLEGITTIMO IL LICENZIAMENTO DI VARONE

Il Tribunale del Lavoro di Milano ha dichiarato illegittimo il licenziamento dell'ex direttore operativo di Saipem Pietro Varone, fra gli indagati dell'inchiesta condotta dalla procura di Milano su presunte tangenti pagate da Saipem per ottenere contratti in Algeria, ha condannato la società a corrispondere all'ex manager, fra indennità e Tfr, quasi un milione e 200.000 euro e ha respinto la richiesta di risarcimento danni avanzata dall'azienda nei confronti dell'ex dipendente. Lo si evince dal dispositivo della sentenza emessa dal giudice Tullio Perillo nell'udienza dell'11 aprile scorso. Una portavoce di Saipem, contattata da Reuters, ha dichiarato che Varone aveva "proposto domande nei confronti di Saipem per circa 8 milioni di euro. Il giudice del lavoro ha accolto solo una parte delle domande … in quanto secondo il giudice il licenziamento disciplinare sarebbe stato recapitato a un domicilio diverso da quello indicato da Varone alla società". "Saipem – continua la portavoce – non condivide tale conclusione. Il giudice ha rigettato tutte le altre domande tra cui quella di pagamento delle spese del giudizio penale. Saipem si appellerà e confida che le sue complessive ragioni di credito verso Varone vengano presto accertate anche a seguito di altre iniziative giudiziarie".

La difesa dell'ex manager dovrebbe essere stata curata da Davide Steccanella e Alessandro Pistochini. L'azienda, invece, è stata assistita da Giampiero Proia di Proia & Partners e Pietro Fioruzzi di Cleary Gottlieb.

Entrando nel merito della sentenza emessa dal Tribunale del Lavoro, il giudice, si legge nel dispositivo, "accerta e dichiara l'illegittimità del licenziamento intimato al ricorrente… e condanna Saipem spa a corrispondere a Varone Pietro 423.614,36 euro a titolo di indennità di mancato preavviso oltre a una incidenza sul TFR per 31.378,92 euro, nonché 741.326,88 euro a titolo di indennità supplementare, oltre interessi e rivalutazione su tali importi dalla cessazione del rapporto al saldo effettivo". Il giudice Perillo infine "respinge per il resto il ricorso nonché le domande riconvenzionali di parte convenuta". Per "domande riconvenzionali di parte convenuta" va intesa la richiesta di risarcimento danni per 10 milioni di euro avanzata da Saipem nei confronti di Varone. Che è stata quindi respinta. In conclusione, si legge nel dispositivo, il Tribunale, "compensate tra le parti le spese di lite per un terzo, condanna Saipem spa a rimborsare a Varone Pietro i restanti due terzi delle spese che liquida in complessivi 14.000 euro oltre accessori".

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