Gli studi in campo per il matrimonio tra Space e Fila
Matrimonio con Space e sbarco in Borsa. Fila (Fabbrica italiana lapis e affini) fa il grande passo e sbarca a Piazza Affari. La strada prescelta è quella del merger con Space, la Spac (Special Purpose Acquisition Company) di diritto italiano da Gianni Mion, Roberto Italia, Carlo Pagliani, Edoardo Subert e soprattutto l’avvocato d’affari Sergio Erede (nella foto) fondatore di Bonelli Erede Pappalardo (Bep). Nella nuova compagine la famiglia Candela avrà il 52,2% delle azioni, il 10 per cento resterà a Palladio, mentre il 34,4 sarà di Space e il restante 2% dei manager. I soci avranno un lock up da 6 a 18 mesi. Massimo Candela sarà amministratore delegato e Gianni Mion presidente non esecutivo. La quotata che nascerà dall’operazione avrà un valore di mercato di circa 300 milioni di euro di cui un terzo flottante: con 228 milioni di equity e 63 milioni probabili in aumento di capitale.
Nell’operazione, Space è stata seguita da Lazard S.p.A. in qualità di financial advisor, Equita in qualità di Capital Market Advisor e per i profili legali, dagli studi Bonelli Erede Pappalardo e Giovannelli e Associati. Ernst & Young è il revisore contabile di Space. FILA si è avvalsa della consulenza del financial advisor Leonardo & Co. S.p.A. e degli studi Pedersoli e Associati, Salonia e Associati e Skadden, Arps, Slate, Meagher & Flom per gli aspetti legali. KPMG è il revisore contabile di FILA. Freshfields Bruckhaus Deringer ha assistito Vei per gli aspetti legali.
Mentre, Intesa è stata affiancata da d’Urso Gatti e Bianchi con l’avvocato Gianni Martoglia.
L’operazione si struttura in diversi passaggi. Prima Space infatti acquisira’ il 17,1% di Fila con un esborso di 39,1 milioni. La Spac rileverà il 13,1% di Intesa Sanpaolo, che uscirà totalmente dal capitale, e il 4% di Palladio-Vei che resterà con una quota attorno al 10,4%. A seguire, bisognerà vedere se gli azionisti di Space eserciteranno il diritto di recesso. Nel caso non lo facciano, verranno distribuite le riserve agli azionisti di Space, che al momento del lancio della Spac avevano messo sul piatto 134,6 milioni di euro: se tutti gli azionisti voteranno si all’operazione, torneranno ai sottoscrittori 2 euro per azione (rispetto ai 10 del Nav). In caso contrario, la cassa in eccesso sarà utilizzata per riacquistare le azioni dei sottoscrittori. Nell’ultima parte del processo di integrazione partirà l’aumento di capitale di Space a favore di Fila: con una quota che potrà variare da 63 milioni (nel caso non ci sia recesso) fino a 50 milioni (in caso di massimo recesso).