K&L GATES: PERCHE’ LO STUDIO DI MICROSOFT HA APERTO IN ITALIA

Pasquale Marini e Giampaolo Salsi, il primo sardo, il secondo di Reggio Emilia decidono nel 2007, anticipando il flusso di spin off del 2010 e del 2011 di rischiare in proprio. Entrambi cresciuti professionalmente presso lo studio Piergrossi Villa e poi approdati il primo a Davis Polk New York, Brosio Casati Allen Overy e Pedersoli e il secondo all'allora Coudert Brothers, poi divenuto in Italia Dla e a inizio 2005 Dla Piper. Una scelta controcorrente in quel periodo in cui i grandi studi erano ancora un porto sicuro e riparato da intemperie. L'intuizione li porta a partire in solitaria, con una segretaria divenuta oggi l'office manager e poi alla fusione con lo studio del professor Alberto Picciau nel 2009, con cui avevano già iniziato una collaborazione.

Il nostro punto di forza dice Pasquale Marini “è stato l'iniziare a viaggiare e fare un road show nelle capitali europee. Tanti viaggi e meeting a Londra, qualcuno a New York e a Parigi” per consolidare un network costruito negli anni precedenti alla ricerca di sponde estere. Un primo passo verso l'internazionalizzazione nella comprensione che il mercato va ampliato.“ Dal 2009 ad oggi abbiamo triplicato il fatturato e siamo passati da 5 a 10 professionisti“ afferma Giampaolo Salsi con l'orgoglio del professionista e il dna dell'imprenditore ereditato dal padre titolare di un'impresa di famiglia.

Poi iniziano i rapporti con lo studio K&L Gates nato dalla fusione avvenuta nel 2007 fra gli studi Kirkpatrick & Lockhart Nicholson Graham, di Pittsburgh e Washington e Preston Gates & Ellis di Seattle. Il Gates presente è William H. Gates, senior, padre del più famoso Bill Gates fondatore di Microsoft e ritiratosi dall'attività nel 1998. I tre avvocati italiani si trovano bene nella collaborazione e gli americani apprezzano le qualità professionali e di trasparenza degli italiani. A luglio 2011 iniziano i colloqui, poi le due diligence e con effetto 1 febbraio 2012, in soli 6 mesi, nasce K&L Gates italia. Managing partner Giampaolo Salsi.

Lo studio non si pone obiettivi di crescita numerica enorme. Gli spazi permettono di arrivare fino a 30 professionisti, la logica di posizionamento è quella legata al corporate classico e tutto ciò che ad esso afferisce: M&A, Private Equity, e operazioni straordinarie, contenzioso societario. Ristrutturazioni, perchè in questo periodo non si può non essere posizionati su questo tipo di assistenza e project financing nel settore degli ospedali e financial services. “Non è stata la nostra”, dichiara Giampaolo Salsi, “una fusione nella quale abbiamo promesso mari e monti e business plan faraonici. Siamo consapevoli del tipo di mercato nel quale viviamo oggi e con la solita politica dei piccoli passi pensiamo di poter continuare a fare del nostro meglio”. Nessuna richiesta pressante e anche da parte degli americani. Troppe volte negli ultimi 10 anni studi internazionali arrivati in Italia in pompa magna si sono poi pentiti degli investimenti fatti. “Ci aspettiamo che un 25-30% del lavoro arrivi dal network” dichiara Pasquale Marini. Come è sempre stato complessivamente in questi anni.

Gli obiettivi chiaramente K&L Gates e i suoi soci italiani se li sono dati, ma legittimamente preferiscono non condividerli con la concorrenza. Oggi lo studio che può contare globalmente su più di 2000 professionisti ha aperto il suo 41 ufficio investendo proprio in Italia. L'approccio ci sembra quello giusto, le persone pure. Il mercato giudicherà.

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