ANTITRUST, LINKLATERS, RUCELLAI&RAFFAELLI E CLEARY GOTTLIEB CON NOVARTIS E ROCHE

Secondo quanto risulta in esclusiva a legalcommunity.it, Linklaters, Rucellai&Raffaelli e Cleary Gottlieb sarebbero gli studi legali al lavoro per strutturare il ricorso al Tar di Novartis, Roche Italia e F. Hoffmann-La Roche, le compagnie farmaceutiche sanzionate dall'Antitrust con una sanzione complessiva da 180 milioni. Secondo l'Antitrust, «i due gruppi (Novartis e Roche) si sono accordati illecitamente per ostacolare la diffusione dell'uso di un farmaco molto economico, Avastin», nella cura della degenerazione maculare senile e altre malattie oculistiche, «a vantaggio di un prodotto molto più costoso, Lucentis, differenziando artificiosamente i due prodotti». A Novartis e Roche sono state imposte sanzioni rispettivamente di 92 e 90,5 milioni di euro.

Secondo l’Antitrust l’intesa ha avuto «quale possibile conseguenza, tra l’altro, una maggior difficoltà nelle possibilità di cura per molti pazienti e un aumento della spesa a carico del Servizio Sanitario Nazionale stimata in 45 milioni di euro nel solo 2012, con possibili maggiori costi futuri fino a oltre 600 milioni di euro l’anno». Gli avvocati Enrico Raffaelli, per lo studio italiano e Lucio D'Amario, per la law firm inglese, hanno assistito nell'ordine Roche Italia e Novartis nella procedura avviata dall'Antitrust guidata da Giovanni Pitruzzella. Sulla procedura sono stati impegnati anche gli avvocati dello studio Cleary Gottlieb. In particolare, Mario Siragusa, Pietro Merlino e Patrick Actis Perinetto hanno assistito F. Hoffmann-La Roche e Genentech. Quest’ultima è però stata ritenuta estranea ai fatti dalla decisione resa pubblica il 5 marzo. Gli stessi legali, secondo quanto risulta a legalcommunity.it dovrebbero promuovere il ricorso dinanzi al Tar Lazio. 

Novartis e Roche hanno respinto «in maniera decisa» le accuse mosse dall'autorità. In particolare, Novartis, in una nota, spiega che la decisione di Roche di richiedere o meno per Avastin l’autorizzazione all’immissione in commercio per l’indicazione oftalmica, che al momento non possiede, è stata assunta in modo assolutamente unilaterale. I fattori che impediscono o limitato l’utilizzo per gli occhi di Avastin in Italia “non hanno nulla a che fare con Novartis”, specifica la nota. L’azienda ribadisce che il farmaco Lucentis, di sua produzione, è diventato il trattamento standard di prima linea per la degenerazione maculare essudativa senile, malattia per la quale è autorizzato oltre 400 paesi. «La spesa di Lucentis – prosegue la nota della Novartis – è sotto controllo e lontana dalle cifre circolate: i dati contenuti nel Rapporto OsMed del 2012 attestano la spesa totale per Lucentis allo 0,3% del totale della spesa farmaceutica per un importo pari a 51,2 milioni di euro e i dati relativi al 2013 non si discostano da questo importo dal momento che la spesa per Lucentis da gennaio a settembre 2013 è stata pari a 38,6 milioni di euro».

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