CASSA FORENSE, MONTA LA PROTESTA IN RETE CONTRO GLI OBBLIGHI PREVIDENZIALI
Attacco social alla Cassa Forense. Tanti avvocati hanno aderito all'iniziativa di protesta sollecitata dal movimento Mga. Con l'hashtag #eiononmicancello e fotografie postate su Facebook, decine di avvocati, molti giovani e moltissime donne, dicono «no» all'obbligo di iscrizione alla Cassa o al pagamento delle quote arretrate.
La nuova legge forense obbliga all'iscrizione, pena la cancellazione dall'albo. Ma sono tantissimi gli avvocati che non ci stanno. Tanti sostengono che il pagamento dei contributi previdenziali rischia di mettere in ginocchio la loro attività e in difficoltà le proprie famiglie.
Sul sito di Mga si legge:
«La misura dell’iniquità della Cassa Forense è la difficoltà dei giovani avvocati ed in generale degli avvocati portatori di reddito basso e medio basso, di resistere alla pressione contributiva e previdenziale e di far fronte ai pagamenti, sopratutto in periodo di gravissima crisi della professione, dovuta non soltanto alla congiuntuura economica negativa.
Siamo il prodotto di una pessima politica, sia forense che previdenziale, ed il prezzo di questi fallimenti non può e non deve esser fatto pagare soltanto a noi. Non è giusto. Le difficoltà di ognuno di noi deve trasformarsi in energia, e ce ne serve tanta per riuscire a sbattere i nostri problemi sui tavoli delle nostre Istituzioni, dalla Cassa Forense, all’OUA, perche loro, gli eletti, adesso i problemi li devono risolvere. fsddsffsfaNon vogliamo i vostri mi piace, ma metteteci la vostra faccia! MGA invita tutti ad aderire all’iniziativa, e a pubblicare i selfie di protesta sui propri profili e sul gruppo facebook https://www.facebook.com/groups/193275657363949/?fref=ts»
La protesta, cominciata il 16 dicembre, sta rapidamente montando e le adesioni si moltiplicano di ora in ora. Quali saranno gli effetti?
Intanto, in questa gallery, vi mostriamo i volti di questa protesta interna a un'avvocatura sempre più divisa.
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