Molinari si fa spazio sul mercato

Quando, lo scorso settembre, è stata resa nota la decisione di Giuseppe Lombardi e Ugo Molinari di porre fine al loro ventennale sodalizio professionale, molti si sono chiesti quali fossero le ragioni di tale scelta. Lo studio stava archiviando l’ennesimo anno di crescita (si veda il numero 81 di MAG) e la struttura godeva di un riconoscimento d’eccellenza sul mercato. Per i successivi otto mesi, i professionisti hanno ritenuto di non aggiungere altro. A gennaio, la separazione è diventata ufficiale. E a valle di essa sono nati due studi. Da una parte Lombardi Segni e Associati e dall’altra Molinari e Associati che nelle scorse settimane non solo si è già fatto notare in diverse operazioni, ma ha anche messo a segno alcuni lateral hire di rilievo: prima con l’ingresso del professor Michele Giovannini, sul fronte amministrativo e poi con quello di Niccolò Juvara, su quello insurance e corporate. MAG nei giorni scorsi ha incontrato Ugo Molinari nella nuova sede dello studio, in corso Matteotti a Milano.
Uffici grandi (potranno arrivare a contenere più di 60 persone), luminosi, affacciati sul cuore del quadrilatero della moda. E inevitabilmente la prima domanda è stata: come è nata l’idea di creare una nuova realtà indipendente? «L’idea nasce per ragioni di sviluppo e di ricerca di ulteriori opportunità», ha detto subito l’avvocato.

Tutto bene con l’avvocato Lombardi?
Con i professionisti di Lombardi Segni, a partire da Giuseppe Lombardi, siamo legati da rapporti di grande amicizia e stima che non sono stati minimamente intaccati dalla separazione.

Che studio avete in mente?
Dal punto di vista della struttura noi di Molinari e Associati pensiamo che, in base al mercato e alla realtà economico finanziaria del nostro paese, la dimensione ideale non superi sessanta/settanta professionisti.

Quindi credete nel modello boutique…
Dal punto di vista delle nuove opportunità, a nostro avviso, le strutture caratterizzate da dimensioni molto rilevanti comportano un tema significativo di conflitti di interessi, derivanti in special modo dal contenzioso, e abbiamo quindi ritenuto che l’avvio di una realtà autonoma dopo quasi vent’anni di condivisone non solo di rapporti ma anche delle limitazioni derivanti dagli stessi, avrebbe consentito maggiori aperture.

Quali sono i settori su cui puntate?

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