Trevisan & Cuonzo: nuova governance e alleanza sui brevetti. Pellicciari diventa socio
Si respira la storia. Si guarda al futuro. Da Beccaria all’uovo spaziale. Milano, lo sappiamo, è un avamposto nel processo evolutivo del mercato dei servizi legali. E una delle sue propaggini di frontiera si colloca nel palazzo in cui Cesare Beccaria scrisse buona parte delle sue opere nel corso del diciottesimo secolo. Quelle stanze, da molti anni, ospitano una delle boutique Ip più innovative del mercato dei servizi legali: Trevisan & Cuonzo. Tradizione e futuro dialogano nella concezione della professione e negli arredi di questo edificio dove, lo scorso settembre, è atterrata “Pianeta” (struttura soprannominata uovo spaziale) una rivoluzionaria postazione di lavoro tecnologica, progettata da Elli&Rini. «Abbiamo voluto inserire Pianeta all’interno dei nostri uffici per offrire, ai clienti che vengano in studio e che spesso sono reduci da lunghi viaggi, uno spazio funzionale e al contempo intimo e personale. Pianeta è anche a disposizione di tutti i dipendenti dello studio per attività di lavoro, svago e relax».
Le persone sono al centro di questa stagione. Anche nella organizzazione dello studio che, come racconta in questa intervista esclusiva a MAG l’avvocato e name partner Gabriele Cuonzo, ha appena varato la sua nuova governance. Un sistema che punta a dare sempre più importanza alle individualità che costituiscono il nerbo dell’eccellenza professionale incarnata dalla struttura e che in questi giorni vede la promozione di un nuovo socio: Luca Pellicciari. Con questa nomina, sale a 11 il numero complessivo dei soci di Trevisan & Cuonzo che ormai conta su un totale di circa 40 professionisti. Una squadra che presto potrebbe allargarsi ulteriormente per effetto dell’attuazione di un’integrazione strategica sul fronte della consulenza sui brevetti. Le ore più buie della emergenza Covid sembrano alle spalle. È stato un periodo duro, ma che «ci ha resi più forti», dice Cuonzo e «ci ha dato l’energia giusta per continuare a innovare».
Come?
«Abbiamo lavorato un anno alla nostra nuova governance. La precedente era basata sullo statuto del 1993. Un documento che si riferiva a un’altra epoca storica. Abbiamo pensato la riforma nell’anno del Covid. Questo ci ha spinto ad arricchire l’impianto delle regole interne con alcuni elementi».
Quali?
Penso all’attenzione al welfare. Abbiamo messo a punto politiche innovative. Il tratto comune è rappresentato dalla volontà di mettere al centro le persone. I clienti sono contenti quando lavorano con professionisti contenti.
Le persone sono un asset…
Sono il veicolo attraverso cui si consolida l’avviamento dello studio. Sono i depositari del know how operativo, come della cultura di studio.
Forse il bene più prezioso di una organizzazione professionale…
Ma tutelare il sapere è complesso. Un accordo di confidenzialità può essere efficace al 10%.
Quindi, bisogna tenere unita la squadra: cosa avete fatto?
Da tempo abbiamo aperto l’equity. Adesso abbiamo un nuovo statuto che serve a rafforzare un processo di condivisione dei professionisti nella vita e nelle scelte fondamentali dello studio. È un processo avviato che durerà ancora nei prossimi anni.

Vi ha affiancato qualcuno?
Il lavoro sulla governance lo abbiamo portato avanti con l’aiuto di un esperto. L’avvocato Marco Pistis di IpgLex, coadiuvato dal team di commercialisti di Marco Capra di Theseus. La struttura prevede una figura forte di managing partner e l’assemblea dei soci che lo affianca nei processi decisionali.
In che senso un managing partner forte?
Il managing partner ha un forte potere di budget e ha il compito fondamentale di “nasare” il mercato. Intuire le tendenze. Guidare le strategie dello studio. Allo stesso tempo il rapporto con l’assemblea dei soci assicura che ci sia una condivisione ampia delle decisioni e che la struttura sia coinvolta.
Chi sarà il managing partner?
Io sarò il managing partner. L’assemblea eleggerà gli altri organi di gestione.
Una gestione collegiale, in linea con i trend del momento?
Abbiamo cercato di “normalizzare” il nostro assetto. Non che non fosse normale prima. Ma nel senso che abbiamo adeguato il modello di governo interno alle best practice del momento. Qualcuno potrebbe dire che arriviamo in ritardo, il che in parte è vero, ma di sicuro arrivando adesso abbiamo la possibilità di costruire un modello che tenga conto delle esperienze più interessanti e di maggiore successo, evitando errori commessi da altri.
E poi una struttura con quaranta avvocati ha bisogno di regole definite…
Siamo cresciuti e anche in maniera importante. Non siamo più soltanto una boutique. In termini di numero di persone, clientela e fatturato, direi che ormai possiamo dirci una super boutique dell’Ip.
Come chiuderete il 2021?
La previsione per quest’anno è di un’ulteriore crescita del 10% rispetto al fatturato del 2020 (che in base alle stime di MAG si è attestato a 12 milioni, ndr). E questa crescita oramai deve essere guidata da un approccio olistico al ruolo e alla funzione del legale nei rapporti con le aziende clienti.
Ovvero?
I paradigmi del mercato si stanno modificando radicalmente. Non possiamo più essere troppo diversi dai nostri clienti. Questo vuol dire che ci dobbiamo occupare di diversity, sostenibilità, comunicazione. Ma soprattutto che dobbiamo rivedere il modo in cui ci approcciamo al lavoro. La settorializzazione, l’organizzazione per competenze rischia di non rispondere più alle esigenze degli assistiti. Le aziende ragionano per processi.
E quindi?
Il rapporto con i clienti deve essere quasi osmotico. E noi vogliamo ricreare un ambiente che possa intercettare e in qualche modo integrarsi con i processi delle aziende. Immagine e struttura degli studi devono essere specchio di quella dei clienti. Pensi alla tecnologia.
Penso alla sicurezza dei dati…
La questione della cyber security è fondamentale. Abbiamo lettere d’ingaggio che prevedono degli standard elevatissimi. Non adeguarsi significa restare fuori dai giochi.
E cos’altro comprende questo approccio olistico?
La creazione di una società di consulenza brevettuale.
Non avete già Trevisan & Cuonzo Intellectual property services?
Sì, che fino a questo momento si è occupata più che altro di marchi. Ora ci apprestiamo a dar vita a…
PER PROSEGUIRE LA LETTURA CLICCA QUI E SCARICA LA TUA COPIA DI MAG