Delfino e Caravita sulla cittadinanza del senatore Canavan

Delfino e Associati Willkie Farr & Gallagher ha assistito, con un intervento risolutivo, il governo australiano nella vicenda che ha visto la High Court di Canberra valutare se il senatore Canavan avesse violato la costituzione australiana.

La costituzione australiana vieta la doppia cittadinanza per i membri del parlamento e i ministri. La cittadinanza italiana era stata attribuita al senatore Canavan retroattivamente e automaticamente, sulla base della legge italiana e di una sentenza della Corte Costituzionale italiana del 1983, senza che egli avesse espresso alcun desiderio di aggiungere la cittadinanza italiana a quella australiana.

Una volta a conoscenza di avere la cittadinanza italiana (oltre a quella australiana), il Senatore Canavan, ministro in carica nel governo Turnbull, aveva dato le dimissioni. La vicenda ha avuto rilievo politico e una notevole copertura mediatica anche fuori dall’Australia, essendo molti politici australiani esposti al rischio di vedersi accusare di essere in violazione della costituzione locale: in base alle leggi di vari stati europei la cittadinanza è spesso automaticamente acquisita in base alla cittadinanza dei genitori o degli antenati.

Sulla base delle argomentazioni di Maurizio Delfino e del costituzionalista Beniamino Caravita di Toritto la High Court ha ritenuto irragionevole ignorare se vi sia stata una espressa manifestazione di volontà del cittadino di acquisire una nuova cittadinanza, prima di decidere se è effettivamente occorsa una violazione della costituzione. Oltre all’avvocato Delfino e al professor Caravita, hanno lavorato sulla vicenda gli avvocati Vincenza Altieri e Elena Meloni.

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