Max Mara non ha il copyright su piumini con accessori staccabili
Max Mara ha promosso presso il Tribunale di Milano una causa nella quale ha accusato Liu Jo di aver copiato, in alcuni suoi piumini, una caratteristica peculiare delle sue giacche “Cube”, definita “modularità”, sulla quale la maison vanterebbe il “copyright”. Secondo Liu Jo, con questa parola Max Mara avrebbe in realtà indicato la caratteristica di accessoriare i piumini con parti staccabili (come cappucci, colli, polsini e così via), vale a dire una caratteristica generalmente adottata nei capi di abbigliamento.
Liu Jo, assistita dallo studio legale Siblegal (con il managing partner Pier Luigi Roncaglia e i partner Carloalberto Giovannetti e Francesco Rossi), si è difesa in giudizio dimostrando come i suoi piumini fossero, sotto ogni aspetto, diversi da quelli di Max Mara. Il Tribunale di Milano ha accolto pienamente le tesi della difesa e o ha rigettato richieste dell’accusa, condannando Max Mara al pagamento delle spese legali.
La sentenza non è ancora definitiva, essendo pendente il termine per impugnarla in Cassazione.