L’organizzazione è una leva per il business degli studi legali

In occasione del convegno “Organizzazione, gestione dei rischi, responsabilità civile e assicurazione obbligatoria: una sfida per il futuro dell’Avvocatura” organizzato da ASLA, (Associazione Studi Legali Associati), e ISJAM (Insurance Skills Jam), che si è tenuto lo scorso 5 maggio a Roma, si è parlato dell’obbligo assicurativo, in vigore per gli oltre 240mila avvocati italiani dal prossimo 11 ottobre e dei modelli di gestione degli studi legali.

Dal 2012, secondo i dati resi noti nel corso del convegno, si è assistito ad una diminuzione del reddito degli avvocati “circa il 55% del totale- fa presente l’ Avvocato Mauro Vaglio, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Roma- dichiara un reddito lordo inferiore a 20mila euro annui. Ma andando ad analizzare i dati, ad aver avuto un aumento del reddito sono stati, invece, gli studi che hanno investito sull’organizzazione della propria struttura”. Osservando il panorama legale italiano, questo risulta costituito dai grandi studi, da una parte e dagli avvocati che operano singolarmente, dall’altra “ ma non ci sono solo questi due estremi- puntualizza l’Avvocato Fulvio Pastore-Alinante, Vice Presidente ASLA e partner dello studio legale SILS Bryan Cave- in mezzo ci sono un grande numero di studi di medie dimensioni, presenti in moltissime città italiane, i quali stanno operando una transizione importantissima in una forma più organizzata”.

La gestione e organizzazione dello studio è di fondamentale importanza come ha fatto notare l’Avvocato Marco Ferraro, C.E. ASLA e partner dello studio Ferraro Giove Associati, “sono anni che ASLA è attiva sulla sensibilizzazione degli avvocati in materia di organizzazione e gestione dello studio, come dimostra anche l’emanazione delle Best practice. Organizzazione vuol dire soprattutto: sviluppo del business, qualità del servizio, rispetto deontologico, governo e controllo dei rischi professionali”. Proprio in materia di rischi professionali, con l’introduzione dell’obbligo assicurativo, in vigore dal prossimo 11 maggio, sarà necessario fare i conti.

“Gli avvocati spesso sconoscono i rischi ai quali vanno incontro, che vengono assunti in maniera inconsapevole” dichiara il Presidente di AIBA Luca Franzi. “Ancora prima della legge- ha precisato Lucio Del Paggio, consigliere CNF- il CNF si era occupato di questa tematica e avevamo pensato di introdurre l’obbligo assicurativo. Adesso che è diventata una norma, stiamo monitorando la situazione per assicurare le tutele previste dalla legge”. Su questo versante è a lavoro anche Cassa Forense “abbiamo chiesto agli assicuratori- afferma l’Avvocata Immacolata Troianiello, coordinatrice della commissione convenzioni del Cda di Cassa forense- di adeguare le polizze al d.m.. La commissione ha come obiettivo quello di trovare una certa omologazione tra le polizze, limitando le clausole vessatorie che sono state individuate.

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