CGUE: discriminatorio il limite di 50 anni per accesso al notariato. Gli avvocati nella pronuncia

Fabio Ferraro (nella foto), partner dello studio De Berti Jacchia, con Aristide Police e Giuseppina Schettino hanno ottenuto una sentenza favorevole dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea – CGUE, la quale ha riconosciuto che il limite dei 50 anni per l’accesso alla professione notarile costituisce una discriminazione fondata sull’età, in contrasto con l’art. 21 della Carta dei diritti fondamentali e l’art. 6, par. 1, della direttiva 2000/78/CE. La controversia era sorta fra il Ministero della Giustizia italiano e una delle vincitrici del concorso per esami a 500 posti di notaio, relativamente alla previsione normativa che fissa a 50 anni il limite di età per la partecipazione al concorso notarile.

La questione era stata sollevata dalla all’epoca candidata al concorso, ammessa alle prove in via cautelare dal Tar Lazio. Il ricorso era poi stato dichiarato dal improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse, in considerazione del superamento di tutte le prove d’esame. Il Ministero della Giustizia aveva quindi impugnato dinanzi al Consiglio di Stato la sentenza del Tar sostenendo la legittimità del limite anagrafico, in quanto finalizzato a garantire la stabilità dell’esercizio della professione di notaio per un lasso di tempo significativo, senza gravare sull’equilibrio finanziario del regime previdenziale di tale professione, nonché a impedire ai soggetti prossimi all’età pensionabile di accedervi.

Nutrendo dei dubbi circa la compatibilità della disposizione nazionale con il diritto dell’Unione, il Consiglio di Stato ha correttamente deciso di sospendere il procedimento e di sottoporre alla Corte la seguente questione pregiudiziale «Se l’articolo 21 della [Carta], l’articolo 10 TFUE e l’articolo 6 della direttiva [2000/78], nella parte in cui vietano discriminazioni in base all’età nell’accesso all’occupazione, ostino a che uno Stato membro possa imporre un limite di età all’accesso alla professione di notaio.”

Nelle motivazioni della sentenza, la Corte di Giustizia ha rigettato, in sostanza, tutte le possibili giustificazioni alla disparità di trattamento in base all’età (segnatamente, la stabilità dell’esercizio della professione notarile per un lasso temporale significativo prima del pensionamento, la protezione del buon funzionamento delle prerogative notarile, l’agevolazione del ricambio generazionale e il ringiovanimento del notariato), anche se viene rimessa al giudice del rinvio la loro valutazione finale.

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