Legal tech, via a Lawyer+
Fare rete. Creare una piattaforma di contatti selezionati e ampliare il raggio d’azione del proprio studio legale. È questo il concept su cui gli avvocati Alessandro Tarducci, Roberto Smedile, Ivan Behare e Lorenzo Ingino, insieme all’informatico Piero Bafaro hanno deciso di dar vita a Lawyer+.
IL PROGETTO
Si tratta, spiegano i fondatori, della «prima piattaforma informatica di interscambio professionale, progettata in Italia da e per gli avvocati». Di fatto, la piattaforma «consente la ricerca di collaboratori in tutta Italia in modo semplice ed automatico, con pagamenti garantiti della prestazione svolta e tracciature dell’incarico in Blockchain, ma, attraverso le implementazioni programmate, permetterà anche la circolazione di pareri sui temi giuridici di maggior interesse ed attualità e ne consentirà lo condivisione e la remunerazione».
L’AMBIZIONE
Lawyer+ ha l’ambizione di diventare un vero e proprio studio legale. Punta alla realizzazione di una joint venture fra avvocati sull’intero territorio nazionale. Una struttura orizzontale pensata per mettere a fattore comune professionalità diverse e complementari. Sia per supportare il contenzioso, ma anche, in un secondo momento, per dedicarsi allo sviluppo di servizi di consulenza day-by-day e assistenza nella contrattualistica. C’è la volontà di sviluppare metodologie operative innovative per far crescere l’efficienza e la qualità dei servizi legali a disposizione dell’utente finale.
LA PROSPETTIVA
In questo si può vedere un punto di arrivo e, allo stesso tempo, un punto di partenza. «Punto di arrivo, perché Lawyer+ sfrutta la tecnologia Blockchain di Bitcoin, attraverso la marcatura temporale dell’incarico e conseguente sua cristallizzazione e sua opponibilità a chiunque. Punto di arrivo, ancora, perché Lawyer+, a differenza di altri prodotti concorrenti sul mercato, gestisce in forma algoritmica tutti i processi di pagamento e di fatturazione, liberando gli avvocati da ogni fastidio burocratico; il focus si concentra dunque sull’interscambio professionale. Punto di partenza, invece, perché è con questa dirompente innovazione tecnologica che gli avvocati devono confrontarsi per evolversi ed evolvere la propria attività».
CONFRONTO E CULTURA
Lawyer+, quindi, vuole diventare un servizio, ma anche uno spazio digitale di confronto. L’iniziativa dialoga da subito con il gruppo Jusbook presente su Facebook, per dare continuità alla spinta verso la tecnologia e la digitalizzazione al servizio dell’avvocatura. Da questo “dialogo” prenderà forma LawyerBook, sintesi dei servizi informatici offerti da Lawyer+ e Jusbook.