Praticanti, gli scritti del 13-15 aprile non potranno svolgersi
Esami sospesi? Rinviati? Da rivedere? Per adesso, i praticanti che si stavano preparando alle prove scritte calendarizzate per i prossimi 13, 14 e 15 aprile, sanno soltanto che la sessione non potrà svolgersi «a causa delle attuali misure restrittive disposte dalle autorità competenti». Non è valso aspettare un anno. L’arrivo dei vaccini (che purtroppo finora si è limitato a una distribuzione con il contagocce) non è servito a nulla. Tre mesi dal decreto di dicembre che aveva fissato le date per il recupero della sessione di scritti 2020, non sono stati sufficienti a redigere un piano organizzativo che tenendo conto dell’altalenante andamento dei contagi da Covid-19 consentisse di stabilire modalità di svolgimento delle prove in totale sicurezza.
Nelle prossime ore o nei prossimi giorni potrebbe arrivare un nuovo decreto legge che, per la prima volta, prevederà la soppressione della prova scritta e il ricorso a un doppio orale per diventare avvocato.
Si tratta di un’ipotesi a cui si starebbe lavorando al ministero della Giustizia e che rappresenterebbe il primo provvedimento presentato in Consiglio dei ministri dalla nuova ministra Marta Cartabia. Gli iscritti alle prove d’aprile sono 26.000. Numeri imponenti e di gestione ritenuta impossibile con le regole attuali che prevedono non più di 30 presenze all’interno di luoghi chiusi. Resta il fatto che questa fase così complessa potrebbe anche diventare l’occasione per riformare un esame che presenta molti aspetti critici e che, oramai, contribuisce davvero in misura limitata alla selezione della classe forense del futuro.