Ontier e l’attenzione alle donne
Solo negli ultimi due anni Ontier (21 sedi in 13 Paesi tra Europa ed America Latina) ha assunto in Italia nove nuove risorse, di cui sei donne. Questo è in generale il trend seguito anche a livello globale dallo studio che ha deciso di fare della parità di genere un punto fermo e un valore da preservare.
L’8 marzo lo studio ha deciso di far sentire la voce delle sue professioniste nel mondo.
Carmen Bascarán Fanego, da poco nominata Amministratore Delegato in Spagna: “Essere donna non deve mai rappresentare un ostacolo per poter sviluppare il talento e ricevere qualsiasi tipo di responsabilità. Ontier è per il 60% costituito da donne e, non meno importante, un terzo dei nostri partner sono anch’essi donne: una conferma che in Ontier prendiamo molto sul serio l’essere un’azienda che promuove l’uguaglianza di genere”.
Secondo Yessenia Paredes, avvocato in Ontier Perù, le donne “non lasciano nulla di intentato: giudiziose nelle loro riflessioni, ma allo stesso emotivamente coinvolte quando accettano un incarico. Per fornire una soluzione al problema, inoltre, pensano prima al cliente come persona ” e, soprattutto, “sono continuamente alla ricerca dell’eccellenza professionale”.
Parvati Reyes dal Messico racconta che “Ontier è inclusivo ed è una famiglia. Qui non importa il genere: tu sei importante e la tua voce conta. Non ci sono gradi: c’è solo una squadra in cui la presenza di ognuno è di uguale importanza”.
Carmen Fernández Vadillo, country manager di Ontier Italia (nella foto), sottolinea che “le chances per sviluppare una carriera completa nel nostro studio sono identiche: uomini e donne hanno le stesse opportunità. Inoltre, contrariamente a quanto accade in molte aziende, la maternità non viene penalizzata ma, al contrario, le “neomamme” vengono aiutate a rendere compatibile con la maternità un lavoro impegnativo come il nostro”.
Dalla Bolivia, la partner dello studio Andrea Antelo sostiene che “il talento femminile porta diversità ed offre una visione differente per la soluzione dei problemi. Le donne sono note per essere in grado di fare diverse cose allo stesso tempo e sento che questo possa essere un valore aggiunto anche per Ontier”.
Mercedes Benito, Ontier Spagna, aggiunge: “Sono fortunata ad essere in uno studio che valorizza i suoi avvocati per la loro capacità, il loro approccio ed il loro impegno, indipendentemente dal fatto che questi siano uomini o donne. Almeno questa è la mia percezione, anche se capisco che in passato, nel mondo del diritto, non è sempre stato così. Fortunatamente, questa concezione in Ontier è superata: qui conta solo il talento”.
Maria Giovanna Bruni, di Ontier Italia, ritiene che essere professionisti in questo studio significa “essere compiutamente una donna e un avvocato. Vuol dire non rinunciare né al proprio ruolo familiare in qualità di donna, né alle proprie soddisfazioni professionali in qualità di avvocato. Essere una donna avvocato in Ontier significa anche avere una seconda famiglia su cui contare, nonché un team di amici-colleghi con cui raggiungere gli obiettivi prefissati.
Dagli Stati Uniti, Marta Corbí afferma di non aver mai pensato a cosa sarebbe successo “se fosse stata un uomo invece che una donna. E penso che questo sia dovuto allo stesso modello aziendale: abbiamo un gran numero di donne in posizioni di leadership, il che ti fa vedere le opportunità che esistono. Questo nelle generazioni precedenti sarebbe stato quasi impossibile, perché la presenza di una donna era vista come qualcosa di eccezionale”.
Infine, Dania Al-Bayati, Natalie Willoughby e Sara Saleh riassumono il loro lavoro nella sede di Londra in tre parole significative: famiglia, sfide, carriera.